La cittadella di Archibald J. Cronin

1924. Manson è un giovane medico che arriva in un piccolo paese, una realtà che non conosce per nulla. Una piccola realtà che però lo spaventa da morire. Lui ha sogni di gloria, vuole studiare medicina per curare persone, salvare vite umane. Vuole diventare un’eccellenza.

I soldi non sono il suo primo pensiero, nonostante non navighi certo nell’oro…
Davanti a sé troverà mille ostacoli, primo fra tutti la diffidenza della gente, che arriverà da lui con pretese assurde. Soprattutto troverà un sistema che tende a far male alle persone, invece di curarle. In tutto questo, però, troverà l’amore con Christine, una dolce ragazza che la pensa esattamente come lui.

Le cose sembrano andare sempre meglio, per la coppia, nonostante i paletti che il sistema posiziona sul loro cammino. Poi, un giorno, Manson conosce dei colleghi che lo porteranno su una strada lastricata d’oro. Però una cattiva strada…
L’avidità entrerà nelle loro vite e il loro rapporto sembrerà destinato a deteriorarsi. Irreparabilmente.
Il destino, però, giocherà la sua carta e Manson capirà di aver tradito propri ideali, quegli ideali che lo avevano spinto a studiare per salvare vite umane.

Archibald J. Cronin ci porta indietro di un secolo e ci descrive una società che, tutto sommato, non è così differente dalla nostra. Si parte col piede giusto, anteponendo il bene al benessere, poi, però, qualcosa scatta, il denaro fa la voce grossa e i cuori puri divengono pian piano raffermi. A volte accade qualcosa e torniamo indietro, ma non sempre è così anzi, quasi mai.
La cittadella è un libro ideale per chi vuol leggere qualcosa di vero, di sincero, qualcosa che colpirà per la sua schiettezza. Una storia antica che entrerà nel cuore come la più moderna e ci resterà per parecchio tempo, credetemi.