La guerra di Martina
- Autore: Paola Soriga
- Genere: Libri per bambini
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Laterza
- Anno di pubblicazione: 2016
“La guerra di Martina” è il nuovo volume, dedicato ai piccoli lettori oltre i sei anni, della collana “Celacanto” edita da Laterza, redatto da Paola Soriga, la scrittrice che ha pubblicato “Dove finisce Roma” (Einaudi 2012), che ha lavorato per quattro anni con la casa editrice romana la Nuova frontiera e collabora con il quotidiano “Repubblica”, e illustrato dallo scenografo e pittore Lorenzo Terranera.
Da Pavia, come molte altre domeniche, Martina, una bambina di sette anni dai biondi codini e il fratello di dieci anni Tommaso dai capelli lisci castano chiaro, erano andati insieme con i loro genitori a trovare la nonna Tina, la quale abitava in una vecchia cascina fuori città, verso sud,
“dove le colline diventano montagne e si può guardare il paesaggio dall’alto”.
Durante il tragitto la bambina amava guardare la pianura circostante fatta di campi squadrati, coltivati a grano che in quel periodo dell’anno, siamo in aprile, sono ancora bassi e di un verde luminoso, “immobili nell’aria senza vento”. Anche la nonna si chiama Martina, ma tutti l’hanno sempre chiamata Tina, anzi la Tina, come si usa da queste parti. Nonna Tina, dal sorriso gentile e dai lunghi capelli bianchi raccolti in una crocchia, 84 anni compiuti da poco, era sempre felice di rivedere i suoi nipotini e “Si salutano con baci, abbracci e allegria”. I bambini si divertivano a giocare con la terra, con i cani e a dare da mangiare alle galline e quando era iniziato a piovere, si erano rifugiati dentro l’abitazione. In uno sgabuzzino, zeppo di vecchie cose, Martina e Tommaso, si erano messi a curiosare in una cassapanca contenente dei vestiti ricamati e un album di fotografie in bianco e nero. La bambina, insieme alle fotografie aveva scorto uno strano foglio. “Ma guarda! Dove l’avete trovata?”. Allora nonna Tina, su richiesta dei suoi curiosi nipotini, si era messa a raccontare la sua storia. La piccola Tina era nata in una cascina dell’Oltrepò pavese. Dei suoi cinque fratelli il preferito della piccina era Giovanni, il primogenito, il quale trascorreva insieme alla sorellina minore tutto il suo tempo libero. Giovanni aveva insegnato a leggere a Tina “In quegli anni si viveva sotto la dittatura fascista” continuava il racconto della nonna la quale rivelava che
“dalle nostre parti non le si dava granché retta, certamente non a casa nostra”.
Tina e il suo compagno di scuola e migliore amico Simone odiavano indossare la divisa da Balilla, i piccoli fascisti, che i bambini erano costretti a portare. Con l’entrata in guerra dell’Italia il 10 giugno 1940, “avevo otto anni”, la radio del bar del paese era diventata la messaggera degli avvenimenti bellici. Il conflitto aveva portato smarrimento e razionamento alimentare. La stessa radio il giorno 8 settembre 1943 aveva annunciato l’armistizio con gli anglo-americani.
“Poco tempo dopo, davanti alla minestra e a un pezzo di pane un po’ duro, Giovanni aveva annunciato ai genitori: “Vado nei colli”, che voleva dire che il ragazzo diventava un partigiano. Questa nuova parola, da tenere segreta, affascinava e incuriosiva Tina e Simone che fantasticavano avventure coraggiose e temerarie. Anche i nostri piccoli eroi sarebbero stati coinvolti in un’impresa, anzi in una caccia al tesoro il cui ambito premio sarebbe stato alcune “stecche di cioccolato”.
Parole semplici e sincere per narrare la Resistenza ai piccoli lettori ai quali viene illustrato un periodo della nostra storia pieno di avvenimenti che condussero alla costruzione della nostra Repubblica.
“La Gilda, la Mara, la Luisa portavano anche documenti, giornali proibiti e a volte armi. A me sembravano bellissime, forti e coraggiose, volevo crescere in fretta e somigliare tutta a loro”.
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