La tredicesima cattedra
- Autore: Franco Cordero
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: La nave di Teseo
- Anno di pubblicazione: 2020
Una scrittura piena di fascino per un’opera monumentale, che da pagine di vita vissuta si sposta su disquisizioni filosofiche, vicende storiche, reminiscenze di libri letti ed interpretati, ricerche su Dio, testi sacri e ragionamenti sul senso dell’esistenza. La tredicesima cattedra (La nave di Teseo, 2020), pubblicato postumo, è l’ultimo lavoro di Franco Cordero, professore emerito di Procedura penale presso l’Università La Sapienza di Roma e tra i più insigni giuristi italiani, autore colto e raffinato di saggi storici, filosofici e di romanzi.
Una lettura non facile, impegnativa, ricca di citazioni in latino e di riferimenti letterari a Edgar Allan Poe, ai Templari, all’Apocalisse, a Puskin, a Hitler. Periodi storici che si intrecciano senza percepirne la distanza, indirizzati alla conoscenza; dagli antichi classici alla nostra storia più recente, un filo rosso narrativo che sbaraglia e coinvolge chi legge.
Un professore di filosofia cinquantasettenne, Viator, viene invitato a occupare nell’autorevole e prestigioso Collegio della Rocca di Monteferro, una cattedra vacante, l’ultima, la tredicesima. Chiamato da Melchior, gli verrà fornita l’opportunità di una nuova vita, in "un’oasi intellettuale" dove potrà realizzare la sua ricerca e i suoi studi tra biblioteche e libri inestimabili. Un’evenienza che sa di unicità, e, come le clausole del Collegio impongono, il professore non ci penserà troppo a sparire dalla vita quotidiana per potersi ricostruire una nuova identità con la quale dedicarsi ai suoi piaceri intellettuali e alla vita accademica.
“La proposta viene fuori dal quinto entretien: basta combinare l’uscita in tal modo da evitare i conflitti: ad esempio, N risulta ufficialmente morto; atti inoppugnabili trasmettono i beni alla Charis, organo filantropico; l’apparente vedova gode di una lauta rendita vitalizia; e lui rivive, trasfigurato anche dentro, essendosi scelto il futuro."
Monteferro, "uno dei pochi posti dove vivi come vuoi", deve il nome alla rocca: due strade divergono a semicerchio verso la città vecchia, tutt’intorno boschi che sfumano dal verde all’oro rosso, aria sottile e fredda. E anche un mistero avvolge il luogo: Arnold, un onesto avvocato di cui non si ha più notizie, sarà scomparso o sarà stato ucciso? Le giornate trascorrono tra lezioni all’ateneo, letture nella biblioteca di Tibaldo, le cui rarità danno gioia a un bibliofilo, e in altri luoghi di ritrovo, la palestra e il bar del Caffè con le brioches e pane nero sfornati caldi ogni mattina. E poi i concerti nella cantina del Collegio, l’ascolto del jazz tra le note di Chet Baker, Benny Goodman. Victor potrà anche scrivere con più cura la storia di Alessio, un ecclesiastico del seicento vissuto durante la guerra dei Trent’anni, figlio di un’eretica mandata al rogo, il protagonista del suo romanzo abbandonato e riposto nel cassetto, al quale nell’altra vita non aveva potuto dedicarsi.
“Cova la storia di Alessio ma niente assicura che nasca, e quanto varrebbe se nascesse? […] Il romanzo verrà dopo un alfabeto della ragione: l’avevo in testa, anzi lo vedevo scritto.”
Ha avuto modo di conoscere tra passeggiate, saune e caffè al bar alcuni degli altri professori; Clausius il barbuto matematico, Mylius astronomo, Mirra storico della filosofia, Lilith neurologa d’alta fama scientifica, Plantageno con la sua pipa spenta in bocca, ordinario di storia medioevale. Sette saranno le lezioni che dovrà tenere, di cui la prima sulla "filosofia come arte del pensiero chiaro", pensieri che costano fatica, e l’ultima sull’intelletto. La sua ammissione alla cattedra di filosofia verrà esaminata ogni volta da una platea di studenti e colleghi. Non sarà tutto facile! Alla tredicesima cattedra aspira il suo collega e contendente Asvero, "l’abate delle tenebre", supportato da Astrea, laida, maligna e curiosa, dagli occhi socchiusi e nota per le sue smorfie "con le quali raccoglie nella borsa occhiali, sigarette e accendino".
In un intreccio di menzioni, rimembranze, letture, dai padri della filosofia, Sant’Agostino, Leibnitz, alle campagne strategiche del Terzo Reich, dall’amore di Tristano e Isotta al Lancillotto e Re Artù, dalle citazioni di Calvino alla musica jazz, le vicende accademiche e personali del protagonista diverranno per il lettore percorsi labirintici e simbolici che ricorderanno e rievocheranno J.L. Borges, Umberto Eco, così tanto amati dal nostro autore. La tredicesima cattedra è testo notevole che impreziosisce differenti e molteplici spunti di riflessione, di memorie, di conoscenze e di studio.
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