Le passioni della mente. Il romanzo di Sigmund Freud
- Autore: Irving Stone
- Genere: Psicologia
- Casa editrice: Corbaccio
- Anno di pubblicazione: 2009
La tentazione di darci sotto con gli aggettivi è forte, lasciatemene spendere almeno un paio per questo “Le passioni della mente” (Irving Stone, Corbaccio 2009, ristampa 2012): possente e minuzioso. Solo a uno scrittore di taglio e impronta entomologica come Stone (ha firmato le biografie romanzate di Michelangelo, Darwin, Van Gogh) poteva venire in mente di imbarcarsi in un’impresa titanica come trasformare in materia letteraria vita, morte e miracoli di Sua Psicoanalisi Sigmund Freud. Ne discende un volume che sfodera la mole delle sacre scritture e la puntigliosità di un saggio scientifico, con il valore aggiunto di saltare a piè pari la didascalia senza eccedere in agiografia. Più facile a dirsi che a farsi, se è vero com’è vero che la parabola intima e professionale del medico viennese (dal conseguimento della laurea fino all’esilio inglese) è stata densa di episodi, relazioni, casi clinici, viaggi, scritti. La trappola del feulletton simil-storico alla Manfredi poteva incombere sull’insieme come iattura letteraria, ma il pericolo è stato evitato in scioltezza e perizia: per chi avesse la vocazione del mezzofondista, e fosse in grado di reggere le oltre 870 (fitte) pagine del volume, “Le passione della mente” si rivelerà una lettura (avventura?) ricca di sorprese, documentata e romanzata quanto basta e avanza, grandangolo ideale per re-inquadrare il genio a trecentosessanta gradi.
Dalle prime - non facili - esperienze professionali alla “Torre dei matti”, agli studi sulla cocaina, l’ipnosi e la mente umana (semplifico, ovviamente), senza tralasciare le tappe-cardine della sua vita privata (il matrimonio con Martha Benays, i viaggi di lavoro a Parigi e a New York, i rapporti con Jung e Einstein, il “sequestro” della figlia Anna da parte della Gestapo), ripercorse nei dettagli, in parallelo al rivoluzionario svilupparsi delle teorie sull’inconscio (si pensi allo scandalo, per l’epoca, di una tesi che fa discendere l’equilibrio mentale della persona dall’evolversi della sessualità). Con il sostegno di un cospicuo numero di fonti - testimonianze di prima e seconda mano (carteggi autografi, biografie, ricordi di colleghi, amici, conoscenti, discendenti “freudiani”) lo scrittore (più ancora che il biografo) allestisce la sontuosa partitura di un libro monumentale (come si apprende nelle note finali, tra ricerche e stesure varie, ha comportato all’autore ben sei anni di lavoro), che se da un lato scoraggerà giocoforza i lettori mordi-e-fuggi (ma questi è meglio perderli che trovarli), dall’altro non mancherà di irretire quelli più esigenti, soprattutto se interessati alle vite di uomini illustri, meglio ancora se assunti a imperitura memoria, piuttosto che per imprese belliche, per essere i capostipiti di una scienza in grado di sommuovere sin dalle fondamenta il pensiero filosofico occidentale.
Data la possenza cartacea e contenutistica, “Le passioni della mente” rappresenta la lettura consigliata per trascorrere i giorni prossimi a Natale in maniera intelligente.
Le passioni della mente. Il romanzo di Sigmund Freud
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