Le rose di Atacama
- Autore: Luis Sepúlveda
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Guanda
- Anno di pubblicazione: 2016
Dopo aver visitato il lager di Bergen-Belsen, in Germania, e non avervi trovato nemmeno un accenno, una parola su Anna Frank, Luis Sepúlveda lesse con estremo dolore una frase incisa su una pietra:
Io sono stato qui e nessuno racconterà la mia storia.
Fu un lampo di illuminazione. Comprese che doveva scrivere la storia di tanti uomini “giusti”, rimasti anonimi, o volutamente dimenticati, per rivalutare tutti i signor Nessuno che, con fatica e dedizione, hanno costruito la Storia, spesso dando la vita. Persone che hanno resistito strenuamente alle avversità e alle ingiustizie, in tutti i tempi e in tutti i luoghi della terra.
Nasce così questo suo bel libro di racconti, commovente, sebbene Sepúlveda sia un artista dallo stile asciutto e stringato, che non indulge mai al sentimentalismo: Le rose di Atacama (Guanda, 2016, traduzione di Ilide Carmignani).
Atacama è un deserto arido al confine tra Cile e Perù dove, una volta all’anno, in genere in marzo dopo la prima pioggia, fioriscono le rose che il sole impietoso fa appassire in un giorno. La bellezza del paesaggio conquista e fa pensare alla precarietà della vita, non solo: c’è tanto eroismo in quelle rose, metafora degli uomini che vivono in cattività ma resistono e si ribellano all’oppressione.
L’artista, lo sappiamo, è stato uno di loro, incarcerato sotto il regime di Pinochet e poi esiliato dal Cile. L’amico e compagno di lotta Fredy Taberna lo conduce nel giorno esatto nel deserto e insieme vivono l’esperienza della fioritura lussureggiante.
Fredy verrà incarcerato, torturato, gli verranno spezzate le ossa, poi sarà assassinato e sepolto in un luogo segreto del deserto. Testimonia un altro guerrigliero rimasto vivo, che Taberna morì contando l’inno socialista.
Il libro è pieno di episodi consimili e di fatti inerenti all’olocausto degli ebrei compiuto dai nazisti.
Le atrocità verso gli Indios e i loro difensori iniziarono nel XVII secolo. Allora l’unico spagnolo che fraternizzò con i nativi, Balboa, considerandoli esseri umani, tanto da sposare una loro donna, la figlia del caicco Careta, fu ucciso da un rivale detto Bachiller, per motivi ideologici e di potere.
Ma il bene esiste. Uomini misconosciuti, come “Un tal Lucas”, titolo del racconto, Lucas Chiappe, che si oppose al disastro ambientale provocato dalle motoseghe in Amazzonia, nel sud gelido in Patagonia, negli anni Settanta, e con un gruppo di giovani si adoperò per rimboscare la selva, aiutato dalla gente del posto, nel pressi del lago Epuyén.
Nell’estremo nord del pianeta è stata costruita la ferrovia in Lapponia, lunga 500 chilometri.
Furono quattromila lapponi, uomini e donne, a compiere questa grande impresa. Lavorarono a temperature di cinquanta gradi sotto zero, sopportarono malattie, attacchi di orsi e lupi, e subirono incidenti che ne uccisero più di metà.
I loro corpi vennero raccolti nel cimitero di Torneham, al confine tra Svezia e Norvegia. Li ricorda una targa. Eppure i lapponi dovettero lottare per ottenere il riconoscimento ufficiale della loro lingua.
La storia di Federico Nessuno, Friz Niederman, atroce, è quella di un bambino usato dai nazisti come cavia. Per gli esperimenti sul suo corpo e i farmaci costretto ad assumere, prima divenne calvo, poi perse i denti, quindi divenne cieco.
Al processo di Norimberga, pur riconoscendo dalla voce i suoi aguzzini, non fu accettato come testimone, in quanto non vedente.
Queste rose profumano infinitamente, insegnano a non arrendersi mai, difendono dignità e bellezza.
Il libro è un testo di avventure autentiche, vere non immaginate, macabre e sublimi, da non dimenticare.
Le rose di Atacama
Amazon.it: 11,40 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Le rose di Atacama
Lascia il tuo commento