Lettere alla fidanzata
- Autore: Fernando Pessoa
- Casa editrice: Adelphi
Dal poeta Pessoa, che scriveva che tutte le lettere d’amore sono ridicole, ecco un epistolario appassionato e prezioso.
Pessoa, l’uomo dalle mille maschere e dai mille nomi che ci ha consegnato lo splendore de Il libro dell’inquietudine, a trentadue anni suonati conosce Ofelia Queiroz di soli diciannove anni. Lui è preso, ma è un uomo complessato e pieno di paturnie, lei è giovane e molto infantile; chissà se in Pessoa non fosse scattata l’idea che non sposarsi lo avrebbe reso un disadattato. L’epistolario gronda sentimentalismo e scaramucce che a me hanno molto divertito.
Ofelia è sveglia e conduce il corteggiamento come più le piace. Pessoa sembra un uomo fragile, a volte subalterno alle decisioni di lei, le subisce.
"Ma se non c’è praticamente nessuno (nessuno che lo sappia dalle mie confidenze, quasi nessuno che possa “immaginarlo”) che sappia con certezza che io sono innamorato di te, tanto meno c’è nessuno – be’, proprio nessuno – che possa dire che io sono innamorato di te con idee poco serie. Per dire questo sarebbe necessario essere dentro il mio cuore; e anche così, bisognerebbe essere miopi, perché si tratta di una grande sciocchezza."
Indeciso e poco vitale, le racconta anche i suoi malanni, la malinconia che lo perseguita, la sua mancanza di manualità che si manifesta anche nei piccoli incidenti domestici.
Ofelia era una segretaria diciannovenne che lavorava nella stessa azienda in cui lavorava Fernando e le prime parole di lui furono di stare attenta a un buco che era nell’azienda.
Le cose vanno per le lunghe, lui non si risolve, lei si stufa.
Lui è snervato:
"Ophelinha, per mostrarmi il suo disprezzo, o se non altro la sua effettiva indifferenza, non era necessario il palese camuffamento di un discorso così lungo, né tutta la serie di “ragioni” così poco sincere e convincenti che lei mi ha scritto. Bastava dirmelo. Perché così ho compreso ugualmente, ma mi ha addolorato di più. Se preferisce a me il giovanotto che la corteggia e che evidentemente le piace molto, come posso avermene a male? Lei, Ophelinha, può preferire chi vuole: non è certo obbligata ad amarmi, né deve (a meno che non voglia divertirsi) fingere di amarmi."
Era già il namoro, come si chiama in portoghese quel vago periodo che precede il fidanzamento ufficiale.
In ottobre Pessoa attraversa una grande crisi depressiva, che lo porta a pensare di internarsi in una casa di cura. Rompe con Ophélia. Poi riprende nel 1929. Poi finisce tutto. Non si sposerà mai.
"Lettere alla fidanzata" è curato da Antonio Tabucchi, che aveva un’adorazione per Pessoa e ha scritto molto di lui.
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