Lo scrittore inglese di Masolino D’Amico

“Lo scrittore inglese” (Skira 2018) è il nuovo romanzo breve di Masolino D’Amico con protagonista il simpatico e impacciato personaggio di DeWitt Henry III, già presente nei due romanzi precedenti dell’anglista “Il giardiniere inglese” (Skira 2013) e “Il viaggiatore inglese” (Skira 2014).

Un pomeriggio di inizio ottobre al bar della Casa del Cinema a Villa Borghese. Fuori nonostante l’aria mite piove a dirotto. Due ragazzi, un uomo e una donna, parlano tra loro seduti a un tavolino. Fuori c’è una Vespa affittata per fare un giro panoramico “nel parco più bello del mondo” avendo come esempio Gregory Peck e Audrey Hepburn in “Vacanze romane”. Ma fuori piove, allora aspettando che il cielo rischiari DeWitt Henry III descrive alla propria fidanzata Saffron, dotata di una notevole pazienza, il suo nuovo progetto. Basta per ora con il cinema, anche perché “è l’ultimo anno che papà mi finanzia”. Quindi il giovane con il cinema si è preso una pausa di riflessione e disintossicazione. In questo periodo infatti non guarda film e nemmeno la televisione.

Da mesi DeWitt Henry III non fa altro che leggere: carta stampata, libri e lettere. Tutto questo per analizzare il tema del rapporto tra autore e lettore. La storia della letteratura moderna registra tanti casi. Per esempio, alla fine dell’Ottocento ci fu quello di Arthur Conan Doyle che non ne poteva più del suo eroe Sherlock Holmes, e allora decise di farlo morire. Però lo scrittore fu investito dalla valanga di proteste dei lettori delusi, senza contare le pressioni dei suoi editori. “Così si rassegnò a resuscitarlo e a farlo tornare in pista”.
Prima ancora c’era stato Charles Dickens che pubblicava lunghi romanzi a puntate seguendo l’umore del folto pubblico dei lettori. DeWitt Henry III mentre fuori continua a piovere, affronta un episodio ben documentato.
“Prima però ho bisogno di fare una lunga premessa”.

Masolino d’Amico, prendendo in prestito la straordinaria favella e simpatia innata di DeWitt Henry III, ancora una volta racconta quei grandi personaggi che sono i pilastri della cultura inglese. Questa volta è il turno di Samuel Richardson (Mackworth, 19 agosto 1689 - Londra, 4 luglio 1761) scrittore inglese tra i più importanti del XVIII Secolo. Il celebre autore di “Pamela” (1740) e “Clarissa” (1748), è ritenuto il fondatore del romanzo inglese, in particolare del romanzo sentimentale nella forma epistolare.

Nel luglio 1748 tramite un libraio amico, Richardson ricevette un paio di lettere firmate con un evidente pseudonimo “Belfour”, che esprimevano perplessità sulla possibile continuazione della vicenda contenuta in “Clarissa”. Le lettere sembravano scritte da una donna e Richardson avrebbe voluto risponderle ma non sapeva dove indirizzare la sua missiva. Allora Richardson fece pubblicare su un giornale il “Whitehall Evening Post”, un annuncio anonimo nel quale si diceva che se la signora che aveva scritto a un certo libraio londinese avesse comunicato allo stesso libraio come raggiungerla, avrebbe ricevuto ogni soddisfazione possibile agli interrogativi che aveva posto.
“10 ottobre 1748. Una moltitudine di vostri ammiratori, Signore, mi importuna, affinchè interceda in favore della vostra amabile Clarissa”.