Maktub di Paulo Coelho

Maktub di Paulo Coelho (Planeta De Agostini, 2001) racconta di un viaggio. Così è scritto. Questo è il significato della parola che dà il titolo a quest’opera, una parola breve, semplice e difficile da scordare. In queste pagine verrà narrata la storia di un ragazzo, un pastore andaluso, che inizierà il suo viaggio alla ricerca di qualcosa che, secondo lui, lo renderà felice. Un tesoro.

Lo so, non sembra molto originale, ma d’altra parte non è ciò che cerchiamo anche noi, ogni giorno, quando apriamo gli occhi e ci alziamo dal letto? Forse questo viaggio terminerà con un trionfo, o forse no: sicuramente il giovane capirà tante cose e, alla fine del cammino, magari non sarà più lo stesso. Migliore o peggiore? In un modo o nell’altro qualcosa sarà mutato per sempre, dentro lui, perché la vita, in fondo, è un viaggio, anche quando rimaniamo fermi.

Paulo Coelho ci prende per mano e ci porta in un viaggio attraverso le pagine del suo romanzo, ma, soprattutto, attraverso di noi, con parole pacate e decise, semplici da leggere e da capire, e pagine ricche di significato che chiedono soltanto di entrare dentro noi e di rimanere finché ci farà piacere (quindi per molto tempo).
Un libro dedicato a tutti, un qualcosa d’indefinibile perché diverso per tutti noi, qualcosa che comunque avrà un significato: starà soltanto a noi capire quale.