Meditazione sulle Ande
- Autore: Hernan Huarache Mamani
- Anno di pubblicazione: 2013
Il viaggio più difficile che si possa intraprendere è quello dentro se stessi, alla ricerca della verità. Colui che però ha questo coraggio, si trova a sperimentare la forma di religione più alta, libera da regole poco comprensibili - e a volte anche avulse da scopi spirituali - e proficua per il beneficio della persona in maniera concreta.
Hernan Huarache Mamani in questo libro ci accompagna in un viaggio che dal silenzio delle Ande porta sia nel mondo delle sue emozioni, sia nel mondo esterno, con i suoi mali, le sue contraddizioni, ma anche con le sue meraviglie. Partendo dalla descrizione di una serie di paesaggi mozzafiato, che da soli inducono allo stupore e alla meditazione, l’autore svela con linguaggio comune i legami più profondi e complessi che ci sono tra emozione umana e universo, tra spazio e tempo, tra paure ancestrali del singolo individuo e giochi di potere della società. Un’analisi profonda che non permette di nascondersi dietro a maschere, né di cercare alibi di fronte alla responsabilità di ognuno.
Il quadro che Mamani fa della realtà attuale è sconfortante, ma purtroppo reale: il mondo sta andando verso l’autodistruzione. E ciò che viene descritto a tal proposito sono dati di fatto, che vanno a sottolineare l’incoscienza dell’essere umano che, distruggendo la natura, si condanna da solo alla morte del corpo e dell’anima. Mamani dà però anche speranza, incitando ognuno di noi a scoprire in sé quelle risorse che possono smontare il meccanismo perverso, che ha avuto origine proprio dalla negazione della parte migliore dell’essere umano e della sua dipendenza dalla natura.
Interessanti in particolar modo i racconti storici delle civiltà precolombiane, della vita degli eremiti delle Ande e anche la narrazione dei momenti in cui egli viene a contatto con le sue paure più profonde e del modo in cui le affronta, raggiungendo un livello eccezionale di consapevolezza e conoscenza di se stesso.
In alcuni passi Mamani legge la storia dell’umanità con considerazioni forse un po’ forzate. La sua concezione dei diversi ruoli del ruolo dell’uomo e della donna è ad esempio affascinante e ricca, ma tende a essere enfatizzata ed applicata in maniera unilaterale in certi passi. Ma chi conosce l’autore, sa bene che egli non è un intellettuale, né uno storico. È semplicemente un uomo che parla della sua esperienza e ci propone le sue riflessioni, senza ergersi a maestro. Il lettore è in grado di trarre dalle sue parole (e Mamani invita a fare proprio questo) ciò che gli è utile per meditare a sua volta, senza dover trasformare in dogma alcuno dei suoi insegnamenti. Questo perché l’umiltà di restare sempre e comunque nella condizione di uomo imperfetto deve restare alla base di ogni comunicazione fra gli esseri umani, proprio per evitare i giochi di potere che esistono in ogni situazione e di cui il libro fa un’attenta analisi.
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