Pat di Silver Bush
- Autore: Lucy Maud Montgomery
- Categoria: Narrativa Straniera
- Anno di pubblicazione: 2019
La Casa Editrice Jo March nella sua nuova Collana “Plumfield”, dedicata ai giovani lettori, edita per la prima volta in Italia “Pat di Silver Bush” (2019, titolo originale "Pat of Silver Bush", introduzione a cura di Lorenza Ricci, traduzione di Elisabetta Parri) di Lucy Maud Montgomery (Clifton, 30 novembre 1874 – 24 aprile Toronto, 1942), pubblicato dalla scrittrice canadese nel 1933.
Gli occhi di Pat, marroni come le acque di un ruscello, avevano preso a vagare fissamente attraverso la finestrella rotonda presente nella parete sopra il pianerottolo.
Patricia Gardiner abitava nella tenuta di Silver Bush, situata presso l’Isola del Principe Edoardo (Canada), in una fattoria circondata da betulle argentate. La bambina, sette anni di età, dai lunghi capelli lisci ramati, attraverso quella finestrella poteva scorgere il grande bosco che dava il nome al luogo, vallette, declivi e campi che per Pat “non erano semplici campi… erano persone".
La piccola divideva il suo luogo idilliaco con la sua famiglia: il padre Long Alec Gardiner e Mrs Mary Gardiner, i fratelli Joe, Winnie e Sidney. L’anima della dimora era la governante Judy Plum, la quale, nata in Irlanda, lavorava a Silver Bush fin dai tempi dei genitori di Alec e sentiva di appartenervi. Judy che amava ragionevolmente tutti i Gardiner “amava Pat al di là di ogni ragionevolezza”. La donna di una certa età intuiva che la sua preferita “amava con troppa intensità”. Infatti, la saggia Mrs Plum, molto abile all’uncinetto e in cucina, riteneva che Pat:
amerà le persone e le cose più di gran parte della gente e ciò sarà fonte di delizia per lei, ma anche di maggiore sofferenza.
Inoltre, Judy si dilettava a raccontare ai piccoli Gardiner antiche storie d’amore, bizzarri racconti di spettri o vecchie fiabe dimenticate. Pat era innamorata del territorio circostante e della fattoria talmente tanto che adorava dare il nome alle cose che vi dimoravano perché ciò le rendeva umane. Due abeti rossi a lei cari li aveva soprannominati Regina del Bosco e Principessa delle Felci. Al contrario, Pat odiava i cambiamenti e si augurava che niente giungesse mai a turbare la quiete e la bellezza che regnava nel suo magico microcosmo. Nonostante ciò l’amata zia Hazel stava per sposarsi con il fidanzato Robert Madison e Pat non sarebbe più stata la “piccola di casa” dopo la nascita della sorellina Rachel.
Nell’introduzione al testo Lorenza Ricci svela che l’autrice, in una lettera di risposta alle domande di una giovane lettrice, aveva scritto che fra le sue eroine “la ragazza che più di ogni altra è me stessa è Pat di Silver Bush”. Infatti, anche in questo romanzo l’appartenenza a un luogo è il fulcro della narrazione. Per Pat Silver Bush rappresenta un rifugio incontaminato e alieno da ogni malvagità in un tempo fermo e irripetibile, quello dell’infanzia, che la piccola vorrebbe non finisse mai. Patricia soltanto crescendo sarebbe arrivata a comprendere che la felicità è possibile a tutte le età.
Le foglie dei pioppi frusciavano come seta dopo il tramonto. Era, tra quelle della fattoria, l’ora che amava di più.
Pat di Silver Bush
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