Pubblici infortuni
- Autore: Alessandro Piperno
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2013
Mi rifaccio spesso al fatidico “Madame Bovary c’est moi” con cui Gustav Flaubert ha reciso, allora e per sempre, lo iato che passa tra autore e personaggio, vita vera e vita romanzata. Se il discorso si trasferisce al lettore credo venga ulteriormente in soccorso la psicoanalisi, per via dei processi identificativi inconsci agevolati da un (buon) libro. Vale anche per il cinema, come ci insegna il Bogart-Woody Allen di Provaci ancora Sam: il rapporto finzione/realtà, se non biunivoco, è comunque molto stretto.
Mi pare che questi temi costituiscano il sotto-movente del libro di Alessandro Piperno “Pubblici infortuni” (Mondadori, 2013). Un libro anomalo, sbieco non a caso, nel quale vita vissuta e vite vissute per interposta persona attraverso i romanzi, si intersecano e si declinano in una costellazione di autori, storie, doppi, immedesimazioni, proiezioni di sé, che coinvolge scrittori come lettori.
Contraddicendo l’assioma lettura = fuga dalla realtà, Piperno dimostra come fra letteratura e vita si sviluppi un interscambio, un reciproco alimentarsi l’una dell’altra. Alzi la mano chi non abbia trovato analogie fra le proprie circostanze topiche e un romanzo. Di fronte ai casi predisposti dalla sorte (che non esiste) conforta sapere che posto in casi simili un tale personaggio ha pensato-agito più o meno allo stesso modo. Alla faccia di chi ritiene l’immedesimazione nemica dell’attività critica, l’emozione si conferma come la modalità più congrua per approcciare (e giudicare) un romanzo, soprattutto se un romanzo di qualità. E quelli su cui Alessandro Piperno divaga tra le pagine di “Pubblici infortuni”, lo sono senza dubbio. Basti pensare al Proust della Recherche o agli imprescindibili Kafka e Philip Roth, allo stesso Flaubert, ma anche a Bret Easton Ellis, per venire a un autore a noi più vicino. Un memoir che è anche un saggio letterario sui generis; raccolta-analisi di invidie professionali, tic sentimentali, vizi e virtù proprie e altrui, dei personaggi di romanzi celebri, come talvolta dei loro celebri creatori.
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