Rossovermiglio
- Autore: Benedetta Cibrario
- Categoria: Narrativa Italiana
Vincitore del Premio Campiello 2008
Uscito ormai quasi un anno fa, Rossovermiglio di Benedetta Cibrario ha faticato ad affermarsi, ma ora, finalmente, segnalato da un importante premio letterario (Premio Campiello), conquista il successo che merita.
Il titolo Rossovermiglio allude al vino che la protagonista, la contessa Villaforesta, riesce a produrre nella grande tenuta nel Chianti dove si è ritirata dopo un matrimonio fallito.
La giovane autrice ambienta il romanzo in un lungo arco di tempo, dal 1928 ai nostri giorni, e fa raccontare in prima persona alla protagonista, con continui flashback, la complicata avventura che è stata la sua vita. Un matrimonio combinato dal padre, un rigido aristocratico torinese, la vede giovanissima ed infelice sposa di un distaccato e violento nobile proveniente dal suo entourage familiare. L’incontro a Parigi con un fascinoso ed ambiguo avventuriero, Trott, segnerà per sempre la vita della giovane donna che, persa dietro al sogno di una vita indipendente e anticonvenzionale, lascia per sempre i salotti di Torino per rifugiarsi nella Bandita, la tenuta chiantigiana ereditata dal fratello morto precocemente. Qui si svolgerà il resto della sua lunga esistenza, segnata dall’amore per la campagna, i cavalli, la solitudine, la semplicità di una vita apparentemente libera. La Storia comunque travolge tutto, la guerra e la caduta del fascismo, l’avvento della repubblica modificheranno del tutto abitudini, modelli culturali, stili di vita. La bella contessa, ormai non più giovane, abbandonata da Trott inspiegabilmente, si troverà nelle ultime, intense pagine del romanzo, a fare i conti con una vita di cui, ahimè, si rende conto di non essere mai stata padrona: le sue scelte, che le erano sembrate coraggiose e alternative, si rivelano illusorie e la convincono che in realtà è stata manipolata e illusa da altri che hanno lavorato segretamente alle sue spalle.
Rossovermiglio è una storia un po’ pirandelliana, ma di grande fascino narrativo, soprattutto nelle descrizioni delle raffinatezze fin de siècle a cui la protagonista era stata abituata da generazioni di donne frivole e superficiali, piombata poi rovinosamente nel dramma della guerra, dei rastrellamenti, delle rappresaglie sui civili, donne e bambini soprattutto, sotto il cielo leonardesco della parte più nobile della Toscana.
Un ottimo esordio dunque questo della Cibrario, che mostra una grande maestria nel tenere a freno una materia che sembra fortemente autobiografica.
Rossovermiglio
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Benedetta Cibrario è una scrittrice fiorentina, che nutre una forte passione per la Toscana, pur avendo vissuto a lungo in Inghilterra. L’amore per la Toscana si percepisce chiaramente nel romanzo pubblicato nel 2007, che vinse il premio Campiello dell’anno successivo ed è facile una volta letto questo bel libro capire il perchè. La storia si snoda con una trama leggera e appassionante, in una Torino negli anni venti, a cavallo di eventi storici portatori di notevoli cambiamenti. In questo contesto la storia di una donna, per certi versi "diversa" dalle altre donne, con una passione per i cavalli, immersa in un mondo semplice,a contatto con la natura, alla ricerca di sensazioni portate dal vento di una cavalcata sfrenata nei boschi torinesi; tuttavia, la repentina decisione del padre di "maritarla" la trascina suo malgrado in un mondo diverso, che soffoca piano piano la sua vera identità. Diventata la contessa Villaforesta, scopre l’infelicità di un matrimonio imposto e l’umiliazione del tradimento, e la scoperta in una festa di quel brivido intenso chiamato "amore". "Sono io la sua compagna,questo mi dico:siamo tutti pezzi nelle caselle sbagliate, Trott, sua moglie, io Villaforesta" e con questa dolorosa verità ben impressa nel cuore la protagonista intreccia la stroria d’amore che l’accompagnerà per tutta la vita, regalandole momenti di gioia assoluta e grandi dolori, e il dono prezioso di un figlio, amato a distanza e nascosto fino alle ultime pagine per proteggerlo da una società ancora chiusa. La vita continua, una nuova avventura spinge la protagonista a lottare, buttandosi anima e cuore nella difficile impresa di mandare avanti la tenuta eredita dal fratello morto in Africa,"la bandita" il titolo "rossovermiglio" si riferisce proprio al vino prodotto nella tenuta, un vino forte, corposo e intenso come la storia di questa donna, che ha avuto il coraggio di inseguire i suoi sogni fino in fondo.
La lettura del libro di questa interessante e dotata scrittrice mi ha riportato alla memoria lo spirito libero ed indipendente di un
altra grande eroina della vera indipendenza femminile che è Sibilla Aleramo, di cui ho postato commento alla recensione del libro
Una donna. Si perchè la vera indipendenza della donna prende vita proprio dalle intenzioni e dalle azioni che compie, dalle sue scelte di vita. Il coraggio della protagonista non viene svilito dalla scoperta finale, ma ne viene risaltato l
intimo pensiero che ha reso forte e temprato un animo di natura libero e solitario. La donna sposata, moglie che non riesce a contraccambiare lamore dell
uomo cui è al fianco, lamante, che rispetta i cambiamenti d
umore dell`uomo che ama incondizionatamente ma che le è in realtà sconosciuto. Fino al momento della verità quando anche il ricordo diviene insopportabile nella sua crudezza. Ma la verità è pur sempre sacra e lei fa di tutto per scoprirla. Perchè, anche nel momento dello svelamento può scegliere, da donna libera, se continuare la rivelazione oppure vivere chiudendosi gli occhi. E sceglie di vedere, perchè, da vera donna indipendente anche dai sentimenti, è portavoce dello spirito libero femminile.