Storia della Bellezza
- Autore: Umberto Eco
- Genere: Arte, Teatro e Spettacolo
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Bompiani
- Anno di pubblicazione: 2004
Cos’è la Bellezza e da cosa può essere rappresentata? Il professor Umberto Eco, attraverso un excursus ampio e corposo, costruisce un percorso affascinante e interessantissimo, in un saggio che fa riferimento all’arte senza essere un libro di storia dell’arte. Le immagini di opere d’arte sono affiancate da scritti contemporanei, che vanno dal periodo greco fino all’attualità.
Il concetto di Bellezza è stato interpretato differentemente nel corso della storia e spesso anche all’interno di un medesimo periodo e nello stesso ambiente. Non esiste un valore assoluto e universale e non è identificabile esclusivamente con la bellezza artistica. Sono utilizzate le opere d’arte perché
“sono stati gli artisti, i poeti, i romanzieri a raccontarci attraverso i secoli che cosa essi consideravano bello, e a lasciarcene degli esempi”.
Per questo il libro rappresenta un’analisi comparata tra ideali di bellezza espressi nel corso della storia dell’arte e nella letteratura in vari periodi storici e in differenti ambiti culturali.
“La Bellezza non è mai stata qualcosa di assoluto e immutabile ma ha assunto volti diversi a seconda del periodo storico e del paese: e questo non solo per quello che riguarda la Bellezza fisica (dell’uomo, della donna, del paesaggio) ma anche per quanto riguarda la Bellezza di Dio, o dei santi, o delle idee…”.
Bello è un oggetto o qualcosa che ci piace e che, spesso, è anche buono, così come s’interpreta con la kalokagathia (in lingua greca, καλοκαγαθία) della cultura greca classica. Si attribuisce alla bellezza un carattere utilitaristico che è tale se l’oggetto ci appartiene, mentre apprezzare le cose belle vuol dire scinderle dall’idea del possesso. Bello è anche ciò che non abbiamo e mai potremmo avere, come un oggetto prezioso non accessibile alle nostre tasche, o un’opera d’arte che è patrimonio pubblico. Il Buono coinvolge la dimensione morale e ci induce a possederlo.
“È bello qualcosa che, se fosse nostro, ci rallegrerebbe, ma che rimane tale anche se appartiene a qualcun altro. Naturalmente non si considera l’atteggiamento di chi, di fronte a una cosa bella come il quadro di un grande pittore, desidera possederlo per l’orgoglio di esserne il possessore (…). Queste forme di passione, gelosia, forme di possesso, invidia o avidità, non hanno nulla a che vedere col sentimento del Bello.”
Il Bello interessa qualcosa che ci dà piacere, al di là del possesso, rappresenta la percezione della bellezza svincolata da un carattere utilitaristico. Non rientra nell’attenzione del libro il Bello che genera possesso, ma quello che interessa i sensi e l’anima.
L’estetica ha il compito di definire i caratteri della Bellezza, di qualcosa che suscita emozioni piacevoli. Non sempre, nel corso della storia, e all’interno dello stesso periodo storico, la Bellezza ha avuto un’unica interpretazione e non è un valore universale scindibile dal contesto storico.
Storia della bellezza
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