Tempesta
- Autore: Lilli Gruber
- Genere: Storie vere
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Rizzoli
- Anno di pubblicazione: 2014
“Mi chiamo Hella, Hella Rizzolli e la mia voce viene dal passato. Compirò venticinque anni tra pochi giorni, il 15 maggio 1941. Sono a Berlino per un tempo troppo breve, assieme a l’uomo che amo”.
La giovane si trovava insieme al suo fidanzato Sebastian (Wastl) Tschigg “nella sua uniforme delle Waffen-SS per assistere alla seduta plenaria del Parlamento”, oltre ottocento deputati si accalcavano nell’immenso teatro, dove si riuniva il Reichstag. Al termine del suo discorso che sarebbe durato settantacinque minuti, il dittatore tedesco Adolf Hitler “ha annunciato al mondo il suo destino”.
I due amanti erano in procinto di separarsi: Wastl “bello dai lineamenti regolari, occhi chiari e capelli castani”, stava per partire per il fronte russo perché “un soldato ha un solo dovere: obbedire e rispettare il giuramento di fedeltà al Fuhrer”. Sul treno che riportava Hella a Pinzon, Pinzano piccolo villaggio dell’Alto Adige (Sudtirolo), la ragazza aveva conosciuto Karl Muller, un giovane falsario che stava fuggendo dalla Germania nazista per trovare rifugio a Bolzano. Le vite di Hella e Karl sarebbero state destinate a intrecciarsi e nonostante il loro diverso atteggiamento nei confronti del regime, erano attratti l’uno dall’altra. Per Hella gli occhi trasparenti di Karl “le hanno suscitato lo strano desiderio di proteggerlo” e il giovane falsario intuisce che anche se Hella “sarà una sconosciuta”, qualcosa li lega fin da quel primo incontro. Hella era sempre certa che il futuro dei tirolesi fosse stato nel Reich.
“Sono tedeschi e devono stare con gli altri tedeschi. È quella la loro patria”.
“Noi avevamo deciso di essere tedeschi, per difendere la nostra terra, la nostra lingua e la nostra anima contro i fascisti italiani”.
La popolazione del Sudtirolo non aveva ancora superato il trauma del distacco dall’Austria avvenuto il 3 novembre del 1918 quando al termine della Grande Guerra, gli abitanti del Sȕdtirol, sudditi fedeli dell’ex Impero Austro – Ungarico, erano diventati sudditi del Regno d’Italia. “Una lacerazione” per la stessa Hella, nata nel 1916, cresciuta in una famiglia “che aveva un solo motto: Dio, l’imperatore e la patria”. L’adesione al nazismo di Hella si spiega con la seguente frase contenuta in una lettera a Wastl:
“Non potevamo limitarci, come avevano fatto i nostri genitori, ad accettare la divisione del Tirolo. La distruzione della nostra Heimat con un solo tratto di penna, la firma in calce a un accordo infame”.
In una nota introduttiva l’autrice precisa che Tempesta (Rizzoli, 2014) “prosegue il lavoro sulla memoria cominciato con il volume “Eredità”. Come il precedente ha richiesto due anni di lavorazione. La storia europea degli anni tra il 1941 e il 1945 è complessa ed entra nel racconto delle vicende del Sudtirolo e della mia famiglia in molti modi”.
La storia prosegue riprendendo la narrazione della vita di Hella, prozia di Lilli Gruber, dalla II Guerra Mondiale, alla débacle della Campagna di Russia fino all’arrivo delle truppe alleate sul suolo italiano. Tutto questo ha come tragico fondale il Vecchio Continente sconvolto e martoriato da un conflitto che semina morte e distruzione.
“Questo libro è un attacco all’intolleranza. Un appello a trovare il coraggio di ammettere che in ogni tragedia collettiva esiste una responsabilità individuale. È il racconto della tempesta che ha travolto la mia famiglia, la mia Heimat e l’Europa intera nella II Guerra Mondiale, la più devastante nella storia dell’umanità”.
Da rilevare che il termine Heimat assume un doppio significato, non solo rappresenta la patria ma ha una spiccata connotazione affettiva che richiama il territorio dell’infanzia, della famiglia, degli affetti e della lingua d’origine.
“La Storia si ripete e oggi occorrono coraggio e determinazione per affrontare le nuove forme di odio e di violenza. Questo libro, più intensamente mio di qualsiasi altra cosa io abbia mai scritto, è un’esplorazione personale del peggiore incubo della nostra memoria collettiva”, conclude la giornalista, prima donna a presentare un telegiornale, che dal 2008 conduce su La7 la striscia quotidiana di approfondimento politico, Otto e mezzo. Infine, da citare l’esergo del volume tratto da una frase di “Un esercito all’alba” dello scrittore tedesco Rick Atkinson:
“Nel mondo effimero degli umani, solo l’immaginazione può restituire la vita ai morti”.
Tempesta
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