Un sogno di ragazza
- Autore: Francis Scott Fitzgerald
- Casa editrice: Donzelli
- Anno di pubblicazione: 2012
Quello che facciamo con la nuova scoperta editoriale Donzelli è un salto indietro nell’America degli anni ‘20, come ha fatto recentemente Woody Allen nel suo film parigino ”Midnight in Paris”, quando ci ha raccontato, tra le altre celebrità letterarie evocate, la fascinosa coppia Scott e Zelda Fitzgerald.
Un sogno di ragazza è un racconto del grande autore dell’Età del Jazz, uscito nel 1922 e poi quasi dimenticato, e ora pubblicato in un delizioso piccolo volume corredato dalle illustrazioni della pittrice Martha Rich, che ci descrivono la protagonista del racconto, Yanci Bowman, con efficacia pari a quella di cui è capace lo stesso Fitzgerald.
Yanci è una ventenne bella, ricca, viziata, un po’ languida, un po’ svenevole, un po’ indolente, alla ricerca di un marito ricco e delusa per il mancato incontro con il principe del Galles, dicono i pettegoli della sonnacchiosa cittadina del Midwest dove vive con il padre, un gentiluomo dall’aria aristocratica ma troppo dedito all’alcool.
Quando arriva in città per caso Scott Kimberly, giovane scapolo newyorkese di buona nascita e con un buon patrimonio familiare a disposizione, i due vengono presentati e ballano... lei ha un vestito giallo e un’aria vagamente annoiata e si rivolge a lui dicendo banalità, guardandosi intorno con l’aria di chi ne ha abbastanza di ciò che la circonda, pensando che è arrivato il momento di pensare al matrimonio... Scott sembra ammirare i suoi occhi blu, la sua conversazione disinvolta e a tratti infantile, ne è certamente affascinato, ma ne percepisce già la finzione?
Le cose in effetti precipitano: il padre di Yanci muore improvvisamente e la ragazza si accorge con disperazione di essere sul lastrico, decidendo di spendere a New York i pochissimi contanti, ultimo regalo del padre. Scesa grandiosamente al Ritz, luogo simbolo per una provinciale come lei, calcola di chiamare il giovane Scott e progetta di conquistarlo definitivamente con le sue abili strategie. La discesa verso il baratro della bugiarda e fragile Yanci ci viene descritta da Fitzgerald con l’autorevolezza del grande narratore: molto efficace la scena in cui, con gli ultimi dollari rimasti, la ragazza vuole comprare un paio di guanti lunghi per far scena sulla sua preda, l’ignaro Scott, e si accorge di aver perso l’ultima banconota... “E piangendo come una bambina uscì dal negozio”
Finale a sorpresa per questo intelligente spaccato sociologico che ci racconta molto del Sogno americano, termine che ricorre nel titolo italiano “Un sogno di ragazza”, che è stato preferito all’originale “The popular girl” proprio per sottolineare ai lettori italiani quanto quel sogno abbia impregnato di sé l’intera storia della letteratura e della società statunitense.
Yanci Bowman sembra ricalcare tutti gli stereotipi di quel genere di personaggi in cui si è incarnata la “lost generation” e tuttavia, pur nella brevità del racconto fitzgeraldiano, ci rappresenta con efficacia un pezzo incantevole di storia del costume americano. L’autore immaginava di vedere la sua protagonista in un film: ce lo auguriamo anche noi!
Un sogno di ragazza
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