Una persona sensibile
- Autore: Jáchym Topol
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Anno di pubblicazione: 2020
La letteratura ceca appartiene a una cultura che non si può considerare lontana, esotica o al di fuori della conoscenza da parte del pubblico colto. Per certi versi, però, una distanza rimane. A cominciare dalla lingua, nota a ben pochi.
La letteratura ceca è profondamente occidentale, mitteleuropea (come suol dirsi, con un vocabolo mai passato di moda), in un certo senso, e orientale, in un altro. A favorire questa condizione mediana è la collocazione geografica della capitale: Praga si trova ad Ovest di Vienna, non a est.
L’autore di Una persona sensibile (Keller, 2020, traduzione di L. Angeloni), Jáchym Topol, in passato ha dichiarato:
"Quando leggo Ulan Bator o Kiev, sono visto come un occidentale. Se mi trovo a Parigi o Monaco, sono un europeo dell’est, il tipo che potrebbe avere denti e scarpe migliori rispetto a dieci o quindici anni fa. Essere uno scrittore dell’Europa occidentale è un po’ come essere punk”.
Tuttavia il mezzo linguistico è diverso rispetto a quelli cui il grande pubblico è abituato.
Conoscere la cultura ceca significa anche porsi il problema della slavicità. Ci sono alcune costanti della letteratura ceca che tornano spesso. Questa è, in gran parte, una letteratura di idee: spesso la comunicazione letteraria è impiegata per difendere un’ideale o una conoscenza nazionale, insomma, per sostenere una causa. Questo accade per una dinamica storica che ha portato il popolo ceco a difendere la propria identità nazionale e il diritto di avere una statalità. È la storia degli slavi nell’Europa centrale. Una letteratura che, quindi, è servita spesso a difendere l’esistenza di un popolo.
Grandi (e anche molto) sono i letterati di questo paese: Jan Us nel Trecento, Hasistejnki e Viktorin Kornel ze Vsehrd nell’Umanesimo, il vescovo Comenio in età barocca (pioniere della pedagogia moderna), e così via sino ad arrivare al Novecento con Hola, Base, Nezval, Viewegh e, ovviamente, Kundera, il più famoso scrittore ceco vivente.
Il letterato nella storia della Repubblica Ceca ha quasi sempre dovuto assumersi, controvoglia o per libera scelta, funzioni di guida ideologica e politica. Il letterato in qualche misura è stato guida morale (e spesso politica) di un momento storico ben definito. Non a caso il primo presidente post regime è un drammaturgo e scrittore: Václav Havel, ideatore del libro-manifesto Il potere senza potere.
Oggi uno degli autori cechi più conosciuti in patria è Jáchym Topol, nato nel 1962 a Praga. A sedici anni firma la Charta 77, nel 1985 fonda la rivista underground "Revolver Revue". Le influenze letterarie dell’autore sono molte: Hrabal, Havel e Kundera, ma anche i russi Bunin, Cechov e Bulgakov. Non solo, anche i Beats, Ginsberg e Kerouac (di cui si notano alcune contaminazioni in Una persona sensibile).
Il retroterra più importante per Topol è costituito, invece, dal Gruppo 42: una manciata di artisti, scrittori e fotografi cechi che pagano anche con la vita per le proprio scelte artistiche e letterarie.
L’Europa orientale è per Topol un territorio zeppo di rovine, una sorta di impero caduto. Ed è in quell’impero, fatto di nature selvagge e stravaganti villaggi, che i protagonisti del romanzo Una persona sensibile, vogliono ritornare. L’opera ruota intorno a una famiglia di attori che si sposta da una città all’altra in cerca di lavoro nei festival teatrali, fino a quando, a causa del crescente risentimento verso gli stranieri, decide di tornare a casa, sulle rive del fiume Sázava, in Repubblica Ceca.
Stravaganti personaggi e tragicomiche situazioni fanno da naturale sfondo all’azione dei protagonisti. Il lettore verrà letteralmente travolto da vecchi ubriaconi, puttane e strozzini.
Non potendo frequentare l’università a causa della sua attività di dissidente, Topol svolge diversi lavori manuali, non segue un percorso di studi lineare, perciò la sua prosa è a tratti sgrammaticata, i dialoghi non sono virgolettati. Cionondimeno sagaci e caotici.
Il romanzo è caotico. È il naturale riflesso di quella natura zingaresca che i protagonisti del romanzo rincorrono. È il caos della D1, dei bordelli, delle vecchie insegne anni cinquanta mai tolte dagli hotel, delle macchine da rottamare e dei poliziotti corrotti e degli assassini. È il caos che potrebbe appartenere a un film di Emir Kusturica o a una canzone dei Gogol Bordello: insomma, un bordello! Avete presente quel bellissimo film dal titolo E morì con un felafel in mano? Se avete amato quel tipo di vicenda, anche se lì eravamo in Australia, amerete anche il romanzo di Topol.
Il più grande merito che va ascritto al libro è la capacità di instillare nel lettore la curiosità, la voglia di approfondire parte di una storia e di una cultura che ci sembrano così vicine, ma che nascondono ancora insidie per chi non ha vissuto quelle vicende sottopelle. L’ascesa di Havel, la Primavera di Praga, la Rivoluzione di velluto e molti altri eventi storici aiuteranno il lettore a capire cosa ha portato Topol a diventare un dissidente e, poi, un artista.
Topol è quindi una delle principali voci dell’Europa centrale o Europa orientale? All’autore, in entrambi i casi, non interessa.
Una persona sensibile ha vinto in Repubblica Ceca il prestigioso Státní cena za literaturu (Czech State Award for Literature).
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