Nel mondo contemporaneo, con l’uso dei social e dei media globalizzati, imbattersi nella lingua inglese è un’occasione sempre più frequente. Per quelle persone che si trovano spesso a contatto con contenuti in lingua inglese non è estranea la sensazione di conoscere parole in questa lingua e non riuscire a tradurle in italiano. Ciò è dovuto dalla presenza di un numero elevato di parole anglosassoni intraducibili in italiano, parole che nella lingua originale contengono un significato preciso e la loro traduzione in italiano non esiste nel formato di singola parola, ma in un giro di parole. In molti utilizzano termini inglesi al posto di quelli italiani, a volte per abitudine e senza una vera ragione di necessità, a volte per un effettivo bisogno dato dalla mancanza di traduzioni italiane soddisfacenti. È importante riconoscere quando i vocaboli inglesi sono veramente inevitabili e quando basterebbe uno sforzo in più per trovarne i corrispettivi italiani, così da possedere una padronanza maggiore in un mondo in cui l’inglese è una risorsa indispensabile per navigare tra i contenuti internazionali e accedere a fonti più disparate di informazione e fruizioni culturale.
Vediamo alcune di queste parole inglesi che mancano di una traduzione soddisfacente in italiano.
10 parole inglesi intraducibili in italiano
- Overthinking: è l’azione di pensare in modo esagerato e persistente ad una determinata cosa, analizzare e sviscerare qualcosa spesso alla ricerca di una soluzione ad un problema o semplicemente per un pensiero che procura preoccupazione e paranoia. In italiano non esiste un’espressione efficace che riesca a rendere l’azione del pensare troppo e in modo ossessivo attraverso una singola parola.
Esempio: “You’re overthinking this, really”. (Ci stai pensando troppo, davvero) - Vibe: è una sensazione, uno stile, una vibrazione che qualcosa o qualcuno trasmette attraverso energie invisibili e difficilmente definibili. Come una persona che ci trasmette sicurezza e simpatia senza riuscirne ad indicare i motivi, istintivamente. O come una musica con uno stile indefinibile se non attraverso le sensazioni che scaturisce nell’ascoltatore. Questa parola può avere diversi corrispettivi in italiano, come “atmosfera”, “vibrazione”, “sensazione” o “impressione”, ma nessuno di questi sembra riuscire a racchiudere le diverse sfaccettature che la parola inglese contiene in sé.
Esempio: “I get such strange vibes from her. I don’t think she likes me much.” (Ricevo delle strane vibrazioni(?) da lei. Non credo di starle simpatico.) - Cringe: come verbo descrive una situazione molto specifica, in cui scene e comportamenti altrui suscitano imbarazzo e disagio in chi le osserva. Un’altra definizione efficace potrebbe essere “imbarazzo di seconda mano”.
La parola rimane intraducibile in italiano per la particolarità della situazione che rappresenta, non è un semplice imbarazzo perché non nasce nel soggetto ma è scaturito dall’azione di immedesimazione dello stesso di fronte ad una persona che si mette in ridicolo, come un comico che non riesce a far ridere.
Esempio: “I cringe whenever she says she’s going to sing”. (Mi faccio piccolo ogni volta che dice che intende cantare) - Relatable: designa qualcosa a cui ci si può relazionare in una modalità empatica e di immedesimazione. Qualcosa che possiamo comprendere perché vicina a noi in qualche modo, come di un’esperienza vissuta, un’atteggiamento o una sensazione a cui è facile immedesimarsi per la vicinanza ad essa. Questo è un caso limite di parola intraducibile, perché esistono soluzioni accettabili in italiano, come “condivisibile” o “correlabile” ma la traduzione più corretta richiede comunque l’utilizzo di più parole italiane come “qualcosa con cui ci si riesce ad immedesimare”
Esempio: “Kat is the most relatable character in the film”. (Kat è il personaggio in cui è più facile immedesimarsi del film) - Chill: è una parola entrata a far parte del vocabolario dei più giovani, usata per descrivere momenti rilassati, spesso di ozio, in cui la situazione non richiede impegno. Nella sua forma di sostantivo significa letteralmente “freddo”, ma come aggettivo o verbo viene usato per indicare persone, cose o situazioni disinvolte o l’atto di godersi un momento di relax. In italiano è difficile tradurre questa locuzione senza intrecciarla con il concetto di pigrizia o con l’idea di riposo dato dalla stanchezza, entrambi lontani dal significato originario.
Esempio: Just chill, guys, it’s Christmas. (tranquilli/rilassatevi ragazzi, è Natale) - Brainstorming: letteralmente “tempesta di cervelli”, è una tecnica creativa di gruppo per far emergere idee volte alla risoluzione di un problema. Sinteticamente consiste, dato un problema, nell’organizzare una riunione in cui ogni partecipante propone liberamente soluzioni di ogni tipo (anche strampalate, paradossali o con poco senso apparente) al problema, senza che nessuna di esse venga minimamente censurata. Nella nostra lingua madre difficilmente si trova un’espressione che colga perfettamente il senso della parola inglese, per questo è stata adottata completamente e viene utilizzata in diversi contesti.
Esempio: “The team brainstormed all day, but could not come up with a solution.” (Il team fece brainstorming tutto il giorno senza tuttavia giungere ad una soluzione.) - Excited: è un aggettivo inglese che designa una persona che è emozionata e agitata positivamente per qualcosa, è felice in attesa di un evento futuro e “non vede l’ora di”. In italiano è difficile da tradurre perché il termine “eccitato” contiene connotazioni che si allontanano dalla parola inglese e “emozionato” rimane troppo vago per includere la particolarità di stato d’animo che “excited” esprime.
Esempio: “The children are excited about our holiday next week.” (I bambini sono emozionati all’idea di andare in vacanza la settimana prossima.) - Cozy: rappresenta una sensazione di comodità e di accoglienza che si può applicare a luoghi e cose. È spesso associata al calore e alla morbidezza, come sedersi di fronte ad un camino in una fredda sera invernale con una coperta e un libro da leggere. Il corrispettivo italiano potrebbe essere “confortevole” o “accogliente”, ma nessuno dei due coglie l’essenza della parola estera, che esprime calma e calore anche con la propria pronuncia quasi onomatopeica.
Esempio: “A cold wind was blowing, but the house was warm and cozy inside.” (C’era un vento gelido fuori, ma la casa era calda e confortevole.) - Hater: anche questa parola è entrata a far parte del gergo giovanile e non solo. Letteralmente si traduce in “odiatore” ma rappresenta una figura specifica che ha forti legami con il mondo del web. L’hater è colui che disprezza a gran voce qualcuno o qualcosa, per una presa di posizione a priori e volta quasi unicamente a svilire l’oggetto del disprezzo, senza la volontà di esprimersi in una critica costruttiva, spesso mosso da invidia. Proprio per questa appartenenza al mondo dei social e per le caratteristiche specifiche che la caratterizzano, la parola “hater” non trova una sua traduzione efficace in italiano.
Esempio: “Don’t let the haters get you down” (Non lasciare che gli haters ti buttino giù) - Lame: altra parola usata solitamente tra i più giovani. “Lame” è usata per fare riferimento a qualcosa o qualcuno che è l’opposto di “cool”, cioè di forte, interessante e “figo”. Una persona “lame” potrebbe essere qualcuno che ha scarse abilità sociali o manca di carisma. In italiano la parola che si avvicina più di tutte è “sfigato”.
Esempio: “Nate left the party early because it was lame”. (Nate ha lasciato presto la festa perché era noiosa.)
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: 10 parole inglesi intraducibili in italiano
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