Gaslighting è la parola dell’anno 2022 secondo il principale dizionario inglese Merriam-Webster, il vocabolario più utilizzato negli Stati Uniti.
Un termine non proprio di immediata comprensione per noi italofoni, che rischiamo di travisarne il significato. Urge una necessaria premessa: non c’entra nulla con gas e luce, né con l’aumento vertiginoso delle bollette, quindi potete rassicurarvi.
“Gaslighting” è un’espressione interessante e molto attuale, potremmo definirla imbevuta di contemporaneità. Tuttavia non trova un corrispettivo diretto in italiano. Secondo quanto riporta il dizionario inglese, dal punto di vista etimologico deriva dal verbo“ to gaslight” e indica l’atto di mettere in dubbio la “percezione della realtà altrui”; si tratta quindi di una forma molto sottile e privata di manipolazione psicologica.
Considerando che oggi viviamo nell’epoca della manipolazione per eccellenza, quella della Post-verità, la parola “Gaslighting” sembra farsi portavoce diretta di un sentire non solo individuale, ma collettivo. Mentre fake news, deepfake, complottismi e negazionismi inficiano l’opinione pubblica, il “gaslighting” ha a che vedere con la dimensione più personale e privata dei rapporti umani. Spesso si verifica in dinamiche di coppia, o comunque, in relazioni a due in cui uno dei membri cerca di convincere l’altro a proprio vantaggio. Si tratta insomma di una forma di prevaricazione, spesso celata dietro le mura domestiche o familiari: una prevaricazione nascosta e quindi tacitamente accettata.
Scopriamo origine e significato del termine e perché la parola gaslighting riflette la nostra controversa contemporaneità.
Gaslighting: origine del termine
Il termine risale a un dramma teatrale di Patrick Hamilton del 1938 dal titolo Gas Light, dal quale successivamente fu tratto il film omonimo del regista George Cukor con protagonisti Charles Boyer e Ingrid Bergman. Il titolo del film di Cukor fu tradotto in italiano con l’espressione “Angoscia”.
Il film, proprio come la pièce teatrale, narrava degli abusi psicologici di un marito sulla moglie. Nel tentativo di occultare un delitto compiuto in passato, il marito Jack Manningham trascina la moglie Bella nelle spirali della follia attraverso una subdola manipolazione psicologica. Le fa credere che tutto ciò che lei dice, tutto ciò che lei pensa, sia falso.
Il termine “gas light” trae origine da una scena precisa in cui la manipolazione raggiunge il parossismo. Lei ritiene che le luci a gas della loro lussuosa abitazione si stiano affievolendo (cosa di fatto vera), ma il marito è capace di mettere in discussione e infine negare persino questa constatazione obiettiva.
Questa dinamica, in realtà, è molto più comune di quanto si pensi. La parola gaslight in seguito è entrata nel gergo della giurisprudenza per descrivere casi di questo genere, seguiti da controverse sentenze. La parola “gaslight” infine è entrata nei manuali di psicologia per descrivere una forma sottile di abuso psicologico.
Negli ultimi la parola è stata utilizzata anche in politica, con una variazione leggermente impropria rispetto alla sua origine, per descrivere delle teorie cospirazioniste.
Gaslighting: cosa significa?
Nell’ultimo anno in America la ricerca del termine “Gaslighting” è aumentata del 1.740% rispetto ai precedenti. Secondo quanto riporta la casa editrice Merriam-Webster si tratta della parola senza dubbio più cercata ogni singolo giorno dell’anno corrente.
L’alto tasso di ricerca potrebbe dimostrare che sempre più persone se ne sentano vittima, oppure intuiscano il sottile crearsi di questo meccanismo subdolo nei rapporti sociali.
La parola in italiano può essere tradotta come “manipolazione psicologica” relativa tuttavia alla sfera privata. La pratica del “gaslighting” può avere conseguenze tremende e drammatiche su chi ne è vittima: dalla progressiva perdita di fiducia in sé stessi alla perdita di autostima, sino a creare una vera e propria condizione di follia.
Questa parola sembra essere il riflesso più oscuro e inquietante del secolo della Post-verità. Un ulteriore tassello del nostro mondo tecnologico ma alienato, iperconnesso ma costituito da una somma di solitudini, in cui persino la violenza diventa invisibile, quasi aerea, come suggerisce il termine “gaslighting”.
Se dare un nome alle cose è il primo passo per conferire loro il diritto di esistenza, allora eleggere il termine Gaslighting “parola dell’anno 2022” significa mettere l’accento su un problema che non è più possibile negare.
Conoscere l’espressione gaslighting potrebbe essere un modo, per tante persone, di prendere consapevolezza di una condizione che sinora avevano sempre negato.
Perché anche la manipolazione psicologica è una forma di violenza ed è bene riconoscerlo.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Gaslighting”: cosa significa e origine della parola dell’anno 2022
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