Negli ultimi anni, complice la globalizzazione e quella strana sensazione di maggior cultura che spesso dà l’utilizzo di termini stranieri, le parole di altri idiomi hanno preso sempre più piede nella nostra lingua italiana. Il risultato di questo melting pot linguistico è senza dubbio un arricchimento di vocaboli per i quali spesso esiste, in realtà, un’adeguata traduzione, mentre in altri casi le parole straniere che usiamo in italiano sono portatrici di significati totalmente nuovi e altrimenti intraducibili.
Sebbene molti credano erroneamente che gli unici prestiti linguistici utilizzati nel linguaggio di tutti i giorni siano quelli di parole inglesi, in realtà molti vocaboli stranieri oggi presenti nei nostri discorsi derivano da termini tedeschi. La cosa può apparire bizzarra solo in un primo momento se consideriamo con più attenzione i motivi che hanno spinto negli anni all’utilizzo di parole tedesche nella nostra lingua.
Durante il secondo conflitto mondiale, infatti, i soldati tedeschi che si addentrarono nella penisola hanno lasciato traccia nel loro passaggio di tradizioni e parole teutoniche oggi largamente utilizzate negli ambiti più disparati. Stesso discorso vale per la pluridecennale supremazia austriaca in numerosi luoghi dell’Italia settentrionale. Il dominio degli austriaci ha infatti lasciato sul territorio, oltre a numerose strutture amministrative, decine di vocaboli che perfettamente si permeano ormai nella nostra lingua.
Vediamo allora 10 parole tedesche che usiamo in italiano e il loro significato.
1. Bunker
Termine maschile che in italiano non conosce variazioni, bunker è una parola tedesca con la quale si identifica un rifugio sotterraneo, molto probabilmente realizzato in cemento armato, caratterizzato dalla sua inaccessibilità ai nemici.
2. Müsli
Termine ampiamente entrato a far parte della lingua italiana e delle nostre tavole, il müsli altro non è che la miscela di cereali e frutta secca. Questo vocabolo nasce dal tedesco parlato in Svizzera poiché è proprio qui che pare sia nata la consuetudine di accompagnare latte e yogurt con i cereali a colazione. La parola deriva da mues il cui significato è mescolamento, esattamente ciò che avviene col müsli nel quale sono miscelati cereali e frutta.
3. Kitsch
Parola entrata nel nostro vocabolario ormai da qualche decennio, kitsch è la traduzione tedesca di quello che per gli inglesi è inteso invece come trash. In ogni caso i due termini indicano per noi qualcosa di cattivo gusto e ad oggi questa parola, nella sua forma tedesca, viene spesso utilizzato quando si parla di arredamento o moda mentre la variante inglese trash è molto più utilizzata per il commento negativo di contenuti televisivi. Ad utilizzare per primo il termine kitsch quasi 100 anni fa fu il critico d’arte statunitense Greenberg che in un suo saggio si servì di questa parola per indicare la banalità e l’ambiguità restituita dalla cultura consumistica di quegli anni.
4. Föhn
Sebbene la parola non sia giunta esattamente in questa forma fino a noi, con questo termine tedesco ormai facciamo quotidianamente riferimento a quello che in italiano ha il nome di asciugacapelli. In tedesco föhn significa vento caldo e secco, esattamente come l’aria calda del nostro elettrodomestico.
Il termine ha subito però una variazione venendo italianizzato nella forma poco corretta di fon o, ancor meno corretta, come phon. Pochi sanno, però, che la parola originaria tedesca föhn deriva dal latino Favonius ed indica il vento caldo che preannuncia la bella stagione.
5. Diesel
Potrebbe non sembrare ad un primo ascolto, ma anche la parola diesel è tedesca e fa ormai parte del nostro vocabolario a tutti gli effetti. Quello che oggi identifica un particolare tipo di motore per veicoli e l’alimentazione necessaria al suo funzionamento (la nafta impiegata per alimentarli viene comunemente definita diesel) altro non è che il cognome dell’inventore tedesco di questo motore.
6. Blitz
Altro sostantivo tedesco che in italiano risulta invariabile, blitz è il termine breve e più adatto a indicare nello specifico quegli attacchi studiati per cogliere di sorpresa ed evitare che i malviventi possano sfuggirvi.
7. Fahrenheit
Il nome del fisico tedesco che ha ideato questo sistema di misurazione della temperatura è oggi famoso in tutto il mondo. In base alla scala utilizzata, l’ebollizione dell’acqua che avviene a 100° Celsius corrisponde a 212° Fahrenheit. I lettori ricorderanno anche il famoso libro Fahrenheit 451 di Ray Bradbury, il cui titolo richiama la temperatura di combustione della carta.
8. Hinterland
Parola esistente in lingua tedesca solo nella sua forma singolare, hinterland fa ormai parte a tutti gli effetti della nostra lingua e sta a indicare un territorio che si trova nei pressi di un grosso centro commerciale o industriale.
9. Leitmotiv
Utilizzato per indicare il filo conduttore di un movimento, sia esso artistico, letterario oppure politico, il termine tedesco leitmotiv era utilizzato inizialmente nella lingua originaria solo per indicare in ambito musicale una breve melodia che ricorreva in un’opera in associazione ad un determinato personaggio, luogo o evento particolare. Compositori come Wagner e Weber hanno fatto largo uso di leitmotiv nelle loro opere musicali al punto da estendere nel tempo l’utilizzo di questo termine anche ad ambiti diversi arrivando al cinema e alla letteratura.
10. Sturm und drang
Sturm und drang letteralmente traducibile come sconvolgimento e impeto, tempesta e assalto. questa famosa espressione tedesca giunta fino a noi inizia a farsi spazio col movimento preromantico tedesco del secondo Settecento. Nelle trame letterarie, lo sturm und drang corrisponde al momento di massimo coinvolgimento della storia, al picco emotivo dei personaggi e dello svolgimento degli eventi.
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: 10 parole tedesche che usiamo in italiano
Naviga per parole chiave
Approfondimenti su libri... e non solo Significato di parole, proverbi e modi di dire
Lascia il tuo commento