L’inverno è arrivato ed è tempo di scaldarci il cuore dal gelo che incombe minaccioso con l’arrivo del solstizio d’inverno del 21 dicembre, il giorno più corto dell’anno.
Per mostrare ai più piccoli la magia di questa stagione lunga, buia e fredda, ma a suo modo ricca di fascino e di atmosfere fatate, possiamo optare per una serie di divertenti filastrocche sull’inverno da recitare insieme per superare le lunghe giornate piovose e dalle temperature polari.
Le filastrocche sono i componimenti poetici perfetti da insegnare ai bambini, poiché grazie alle loro rime e assonanze ripetute sono facili da memorizzare e piacevoli da recitare ad alta voce, come una nenia o una canzoncina ritmata. Inoltre permettono di spiegare concetti complessi con nozioni semplici e in modo divertente, trasformando così l’apprendimento in un gioco.
Ecco 15 filastrocche sull’inverno da leggere e recitare insieme ai più piccoli:
1. Filastrocca del Primo gelo di Gianni Rodari
Filastrocca del primo gelo
gela la neve caduta dal cielo
gela l’acqua del rubinetto
gela il fiore nel suo vasetto
gela la corda del cavallo
gela la statua sul piedistallo.
2. Il gatto inverno di Gianni Rodari
Ai vetri della scuola stamattina
l’inverno strofina
la sua schiena nuvolosa
come un vecchio gatto grigio:
con la nebbia fa i giochi di prestigio,
le case fa sparire
e ricomparire;
con le zampe di neve imbianca il suolo
e per coda ha un ghiacciuolo...
Sì, signora maestra,
mi sono un po’ distratto:
ma per forza, con quel gatto,
con l’inverno alla finestra
che mi ruba i pensieri
e se li porta in slitta
per allegri sentieri.
Invano io li richiamo:
si saranno impigliati in qualche ramo
spoglio;
o per dolce imbroglio, chiotti, chiotti,
fingon d’esser merli e passerotti.
3. Filastrocca dell’inverno di Giuseppe Bordi
Filastrocca dell’inverno
scritta a penna sul quaderno,
quando comincia la pioggerella
è già in letargo la coccinella.La pioggerella diventa nevischio
e il pettirosso smette il suo fischio,
quando il nevischio diventa neve
la nostra giornata si fa breve.Arriva la sera di calde minestre
e appanna i vetri delle finestre,
dormiamo sotto coperte di lana
e ogni animale nella sua tana.E se la neve diventa ghiaccio
stringiamoci tutti in un abbraccio.
4. Babbo inverno di Olga Visentini
Ma s’affaccia sopra il monte,
ridestato dal concerto
dei fanciulli e degli uccelli,
Babbo inverno: barba candida
che discende sulla vesta,
viso grave, gesto lento,
la bisaccia greve greve
di caligine e di neve.
Volge l’occhio all’orizzonte,
e l’abbassa sopra i piani:
vi sorprende primavera.
Scuote il capo e sparge in giro
qualche bioccolo di neve,
che volteggia nel celeste
come petalo di melo.
5. Banchi di inverno di Vivian Lamarque
Banchi di ghiaccio
questa mattina
la penna si è messa
la mantellina.E al cuore freddo
freddo gelato
cosa mettiamo
che si è assiderato?
6. Le stagioni di Roberto Piumini
Prima viene Primavera
con i fiori sulla pianta,
poi Estate calda e chiara
quando la cicala canta,
poi Autunno bruno e quieto
con castagne e foglie rosse,
poi Inverno infreddolito
con starnuti, gelo e tosse.
7. Fata bianchina
La sai tu, la storia di Fata Bianchina
che soffice, cheta, dal cielo calò?
Tranquilla discese una grigia mattina,
eil candido manto su tutto gettò.
I bimbi, felici, batteron le mani,
i passerottini gemeron: -Ci, ci.
Guardò il contadino sui campi lontani
e disse contento :- Va bene così...
Ma il sole, col vivido disco di fuoco,
nel cielo schiarito ad un tratto brillò,
e Fata Bianchina dove’, a poco a poco,
disfarsi nel pianto. Così se ne andò.
8. Cade la neve di Giuseppe Bordi
Cade la neve sulla campagna
palline di gesso sulla lavagna
Cade la neve dentro i cortili
pupazzi di neve dai visi gentiliCade la neve sopra la strada
qualcuno spera che se ne vada
Cade la neve sopra i tetti
ghiaccia l’acqua dei rubinettiCade la neve sopra i fienili
niente più cibo dentro gli ovili
Cade la neve su tutta la gente
non c’è la forza di fare nienteCade la neve sopra ogni cosa
resta sepolta l’ultima rosa.
9. Il vento di Roberto Piumini
Sentila, soffia,
sentila, sbuffa:
dolce ti graffia,
un’aria buffa.
Senti che voce,
senti che fiato,
vento veloce,
vento fatato.
Senti carezza,
senti spintone,
aria di brezza,
vento burlone.
10. Sera d’inverno di D. Vignale
Nel camino c’è un fastello
che tien vivo il focherello.
Mamma stira il grembiulino
del suo caro fantolino;
mentre il babbo con la mano
culla il bimbo piano piano.
In un canto del camino
fa le fusa un bel gattino,
mentre fuori, lieve lieve,
in silenzio vien la neve.
11. I giorni della merla di Jolanda Restano
Oh che freddo! Oh che gelo!
Vento forte e nubi in cielo!
La pozzanghera è ghiacciata,
la grondaia si è gelata!Indossiam sciarpe e cappelli,
bei maglioni e gran mantelli,
paraorecchie e poi giacconi
canottiere, calzettoni!Ma ‘sto freddo non va via:
gela tutto, mamma mia!
Più pungente di una sberla:
sono i giorni della merla!
12. Ballatella della neve di G. Striuli
In una casetta dell’alpe lontana
dimora un vecchia fra sacchi di lana;
di soffice lana di sue pecorelle
da essa tosate a lume di stelle;
ed ora la dona al vento che in breve
la muta in fiocchetti di candida neve.
Mulina, mulina, nell’aria gelata
la morbida lana così trasformata!
Che gioia vederla, per tutta la valle
è come una danza di lievi farfalle:
un piover giocondo di piume d’argento
che cambia, oh portento!
la scena del mondo.
Ma sotto la neve e bulbi e radici
riposano in pace sicuri e felici,
e sognan l’aprile e il sole giocondo
che ancor farà verde la scena del mondo.
13. Il pupazzo di neve di Salvatore Lastella
Son gigante oppure nano
Ho una scopa alla mano.
Sono bianco appena fatto
Poi divento un bel mulatto.
Se fa freddo son ciccione
Ma col caldo addio pancione.
14. Dolce neve
Son la neve bianca e gentile,
io non disturbo il sole d’aprile.
Cado in inverno per tutto coprire,
ed i bambini faccio gioire.
Scaldo i semini piantati a novembre;
è più Natale se cado a dicembre.
Poveri uccelli, sono affamati ,
perché ho coperto i loro prati.
Non preoccupatevi, non duro molto!!
Aiuto! Aiuto! Mi hanno già sciolto!
Ormai devo andare, ecco là il sole.
…e son già spuntate le prime viole.
15. L’omino di neve di Gianni Rodari
L’omino di neve,
guardate che caso,
non ha più naso
e ha solo un orecchio:
in un giorno di sole
è diventato vecchio!Chi gli ha rubato un piede?
È stato il gatto,
bestia senza tatto.Per un chicco di grano
una gallina
gli becca una mano.
Infine, per far festa,
i bambini
gli tagliano la testa.
Vi sono piaciute le filastrocche dell’inverno? Ne conoscete altre? Scrivetecele nei commenti! Speriamo di avervi donato un pizzico di allegria per affrontare la lunga stagione invernale.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: 15 filastrocche sull’inverno per bambini: da leggere e recitare
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