

19/08. L’inaffondabile
- Autore: Attilio D’Arielli e Giuseppe Tecce
- Genere: Storie vere
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2024
I fatti narrati sono ispirati da una storia realmente accaduta. E che storia, tuttora senza verità: l’affondamento del superyacht Bayesian, investito da una tromba d’aria alla fonda nelle acque del palermitano, la notte del 19 agosto 2024, davanti a Porticello. Da questa tragedia piena di aspetti da chiarire, se non di misteri, Attilio D’Arielli e Giuseppe Tecce hanno tratto un romanzo, 19/08. L’inaffondabile, pubblicato a novembre da Graus Edizioni, nella collana Black Line (Napoli, 2024, 382 pagine).
D’Arielli, viterbese over 65, è storico dell’ambiente, palombaro, video fotografo subacqueo. Tecce, beneventano del 1972, dottore in legge e agente finanziario, è attivo nella cooperazione sociale, nazionale e internazionale. Entrambi hanno firmato altri libri e ottenuto premi e riconoscimenti, anche per la scrittura.
Poco a poco, dopo il naufragio, intorno alle 4, le notizie hanno permesso di apprendere che si trattava di un veliero di lusso, con a bordo dodici passeggeri, di nazionalità diverse, tutti altolocati, più dieci componenti dell’equipaggio. Quindici i sopravvissuti, sette le vittime: l’imprenditore britannico Mike Lynch; la figlia Hannah; il legale Chris Morvillo con la moglie Neda; il banchiere Jonathan Bloomer, presidente della Morgan Stanley International, con la moglie Judith; il cuoco di bordo Recaldo Thomas. I corpi sono stati recuperati nei giorni successivi dai sommozzatori della Marina Militare e dei Vigili del fuoco.
Il lussuoso yacht a vela di bandiera inglese era stato costruito nel 2008 dal cantiere Perini Navi di Viareggio e ristrutturato quattro anni fa. Lungo 56 metri, largo al massimo 10, con una stazza lorda di 473 tonnellate e il secondo albero maestro in alluminio più alto al mondo (75 metri), assicurava notevoli comfort per crociere esclusive. Salpato dal porto olandese di Rotterdam, aveva raggiunto il Mediterraneo dall’Atlantico, attraverso lo stretto di Gibilterra. Prima di Ferragosto l’arrivo a Milazzo, nel messinese, per poi raggiungere le isole Eolie ed effettuare rifornimento. Il 18, navigazione a Cefalù, prima di fare rientro nel golfo e dare àncora poche miglia al largo di Porticello, tra Palermo e Termini Imerese, dove, dopo le 4 del 19 agosto, una violenta tempesta di vento ha rovesciato in mare il battello.
Fin dalla fine del 2024 è stato già progettato il recupero del relitto, impresa di alta tecnologia, da 2 milioni di euro, che dovrebbe consentire di fare luce sulle cause del naufragio, avvenuto sotto l’azione di avversità atmosferiche eccezionali. Si è appreso però che le complesse operazioni non potranno avvenire prima della prossima primavera. Sono state rinviate per favorire migliori condizioni generali di sicurezza operativa e di salvaguardia dell’ambiente.
Notizie sullo yacht superlussuoso miseramente affondato non sono mai mancate, eppure non bastano a rispondere alle domande del pubblico sulla verità e a quelle doverose degli inquirenti. Anticipati i fatti (e i dubbi sulle dinamiche della tragedia), tocca al romanzo. Non accade spesso - quasi mai, anzi - che a firmare una prefazione sia l’editore in prima persona. L’eccezione è spiegata dallo stesso Pietro Graus: il libro è nato dalle sue riflessioni e dalla forte volontà di approfondire e raccontare un fatto di cronaca. Ricorda d’essersi svegliato, proprio quella notte, oppresso dall’angoscia nel sentire la forza della natura scatenarsi attorno, nell’avvertire la spinta violenta delle onde contro gli scogli, mentre la pioggia incessante non dava tregua.
Tutto di quella notte è impresso in me e rimarrà, come per molti, indelebile.
Si dichiara “orgoglioso” del volume, destinato alle persone curiose, perché ognuno possa leggere, immedesimarsi, viaggiare fino alla tragica fine. I due autori hanno sviluppato una versione narrativa ricca di contenuti e di spunti per la più ampia platea di lettori, che vogliano “avvicinarsi a fatti realmente accaduti con l’intento di comprenderne i misteri”.
Un battello di lusso, perfino esagerato, un’ingloriosa discesa a picco, capovolto, fino a 50 metri di profondità. Nelle pagine di D’Arielli e Tecce sembra di vivere il terrore di chi è rimasto intrappolato, delle povere vittime, negli ultimi minuti di vita, disorientate dalla rapidità dell’evento, dal sovvertimento spaziale conseguente al rovesciamento dello scafo, dalla violenza scatenata intorno a loro dall’acqua che irrompe sottocoperta, in ambienti angusti, dove ogni oggetto disperso diventa una minaccia, è capace di ferire. Il mare entra a cascata, inesorabilmente, salendo velocemente. Il panico s’impossessa di tutti. I più urlano, scuotendo anche chi si sforza di mantenere lucidità, di aiutare a muoversi il più velocemente possibile contro il flusso dell’acqua. Ogni boccata d’ossigeno è preziosa, il respiro diventa affannoso e il corpo comincia ad avvertire i primi segni d’instabilità. Si cerca disperatamente una via di fuga tra i mobili che iniziano a spostarsi, a galleggiare ondeggiando.
Un uomo osserva dalla riva, impotente, mentre il Bayesian affonda, lasciando dietro dietro di sé soltanto la superficie del mare “e cuori spezzati”. La videocamera di sorveglianza sul prospetto dell’abitazione di Pietro ha ripreso tutto degli ultimi istanti di vita della nave: l’albero del Sian altissimo, impettito mentre lo yacht ondeggia e poi, con le luci spente all’istante, sparisce “nel giro di un minuto”, sotto una pioggia battente, portatrice di sventure, che non fa distinzione tra ricchi e poveri, livella tutto e tutti, pescatori e magnati dell’informatica. L’uomo dovrebbe reagire, chiamare qualcuno, ma è certo che il razzo rosso lanciato dalla superficie del mare sia stato avvistato da chi ha il compito e la competenza di soccorrere. Rientrato, va a farsi una doccia, a cambiarsi. È consapevole che la sua testimonianza potrebbe diventare fondamentale.
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: 19/08. L’inaffondabile
Lascia il tuo commento