Il 7 ottobre tra verità e propaganda. L’attacco di Hamas e i punti oscuri della narrazione israeliana
- Autore: Roberto Iannuzzi
- Genere: Politica ed economia
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Fazi
- Anno di pubblicazione: 2024
Il 7 ottobre 2023, alle 6,30 succede qualcosa di inaudito. In Israele è anche tempo di feste, il sabato (lo shabbat), e la chiusura di Sukkot, una ricorrenza importante per il calendario ebraico.
Nel giorno di Shabbat, i razzi vanno verso Israele e arrivano dalla striscia di Gaza, lunga 41 chilometri e larga dai 3 ai 6 chilometri. In questa fascia così piccola vivono due milioni e trecentomila palestinesi, che per mangiare accettano lavoro da Israele, anche se è durissima. Dopo lavoro manuali, i controlli sotto al sole durano una eternità. Prova a fare chiarezza su quanto avvenuto il sette ottobre il saggio di Roberto Iannuzzi: 7 ottobre tra verità e propaganda. L’attacco di Hamas e i punti oscuri della narrazione israeliana (Fazi editore, 2024)
Ma nonostante i controlli, Israele è stata bombardata. Si fa fatica a pensare che Hamas, che è l’acronimo dall’arabo di Movimento islamico di resistenza, volesse fare un atto dimostrativo: la resistenza islamica vuole più terra, più occasioni lavorative, ma in realtà l’ala militare più a destra vuole tutta la Palestina senza ebrei. E un premier come Benjamin Netanyahu non ha problemi a dire che Israele è degli ebrei e basta.
Il 7 ottobre lascia per terra 364 morti, 17 della polizia militare, 40 persone sequestrate.
Hanno dall’altra parte, però, Israele e i suoi soldati attrezzati con armi nuove, con il premier Benjamin Netanyahu che avverte tutti gli israeliani che: "Cittadini, siamo in guerra". In realtà, in guerra ci stanno dal primo arrivo degli Ebrei durante il secondo conflitto bellico. A dicembre del 2023, 1400 morti da una parte e dall’altra, ma prevalgono gli israeliani. E in Israele, come già si è detto ha vinto il "Netanyahuismo", un governo di estrema destra, che include anche gli ultra ortodossi, incapaci a governare. Nei reparti militari gli israeliani sono quelli più formati eppure l’intelligence sembra non accorgersi della facilità di entrare in Israele, dove ci sono i controlli più serrati, e sembra quasi che lo Shin Bet, persone addestrate per la sicurezza interna di Israele, abbia trascurato alcuni segnali. Ma un attentato in quella maniera non viene rivelato oppure c’erano più uomini e donne che volevano quello che è successo, per inglobare anche Gaza ad Israele. Delle soldatesse, una in particolare, chiamate per esercizi di simulazione al Muro gigantesco che divide Israele da Gaza, avevano avvertito l’Intelligence di uomini che scavavano buche, ma avevano ricevuto per risposta che si trattasse di contadini che coltivavano l’orto. Per puro caso la soldatessa resta viva con una sua collega. Le altre sono tutte morte, colpite da più razzi.
Diverse le ragioni per questo massacro: un governo incapace, che pensa solo alla riforma giudiziaria, una sorta di egocentrismo per cui l’Intelligence non può credere che, con le armi e gli addestramenti quotidiani dell’esercito israeliano, Hamas possa mettere paura a Israele. C’è anche, riferisce Iannuzzi, chi col 7 ottobre ha messo in cantiere un periodo relativamente tranquillo: non andava bene, c’era bisogno di dire chi fosse il più forte e chi alimenta queste guerre. A dicembre del 2023 il ministro delle finanze israeliano riferisce che solo per le operazioni belliche a Gaza, la spesa quotidiana è di 270 milioni di dollari; il terzo delle spese lo copre gli USA, il presidente americano Biden promette a Israele 14,3 miliardi che si aggiungono ai 3,8 milioni di dollari che Washington elargisce ogni anno a Israele per un accordo decennale.
D’altra parte il presidente americano Biden aiuta gli ucraini e gli israeliani e la politica del "welfare" negli Stati Uniti latita, così come i posti di lavoro per le persone che non hanno un’istruzione superiore e si accontentano di tutto.
Il monopolio dell’Occidente sulla narrazione è finita. Alcune verità del 7 ottobre 2023 sono emerse dai cellulari dei giovani che erano al Nova Festival a sentire musica, pensando ad una serata tranquilla.
Questo libro di Roberto Iannuzzi è un libro su un fatto specifico che si allarga poi come saggio sulle spese incontrollate per la Difesa e per comprare armi.
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