A caccia di conigli di Mario Levrero

Tradotto da Raul Schenardi, arriva in Italia A caccia di conigli, il libro scritto da Mario Levrero (1940-2004), scrittore uruguayano di grande valore e notorietà, eclettico in vari campi.
Levrero fu anche infatti autore di cruciverba e giochi da tavolo, nonché direttore di un laboratorio di scrittura creativa. Celebre negli anni Settanta-Ottanta, vide gradualmente svanire la sua fama già a partire dagli anni Ottanta pur rimanendo tuttavia ben noto nella sua nazione di nascita.
Non è facile definire lo stile di Levrero, fondamentalmente un umorista, tuttavia egli può essere inserito nell’ambito dei cosiddetti “raros” dediti alla scrittura prevalentemente fantascientifica.

A caccia di conigli, il libro presentato a Torino nel Salone 2024, è un curioso excursus nonsense che vede i conigli a volte vittime, a volte carnefici in un mondo onirico e dai toni vagamente kafkiani.

Di seguito un estratto dalla narrazione.

”Siamo andati a caccia di conigli. Era una
spedizione ben organizzata, guidata dall’idio-
ta. Avevamo dei cappelli rossi. E fucili, pu-
gnali, mitragliatrici, cannoni e carri armati.
Altri venivano a mani vuote. Laura era nuda.
Arrivati all’immenso bosco, l’idiota ha alzato
una mano e ha impartito l’ordine di disper-
derci. Avevamo un piano generale. Ogni
dettaglio era stato previsto. C’erano caccia-
tori solitari, e gruppi di due, tre o quindici.
Nel complesso eravamo in tanti, e nessuno
pensava di ubbidire agli ordini.”

A chiosa del libro, il suo traduttore fornisce una ricca postfazione tesa a spiegare chi sia Mario Levrero e che ruolo ha avuto nella letteratura latino americana.
Sì apprende come egli abbia recentemente recuperato la fama perduta in vita fino a essere considerato una delle voci più autorevoli tra gli scrittori sudamericani del tardo Novecento.