A pochi passi da te
- Autore: Roberto Pellico
- Genere: Raccolte di racconti
- Anno di pubblicazione: 2012
Roberto Pellico è nato a Cosenza, ma vive a Padova. Ha pubblicato racconti in diverse antologie. Questo è il suo primo libro.
Nove racconti di uomini che amano altri uomini, ma che non amano se stessi, a volte. Nove racconti e basta, perché la definizione di scrittore gay dovrebbe essere ridicola e mai più usata. Roberto Pellico scrive quello che vive, ma immagina anche mondi infernali, che forse ha solo sognato, in una lingua molto limpida, sempre a un passo dal sentimentalismo, da cui si tira d’impaccio con il ritmo cadenzato.
Nel primo racconto "Quell’abbraccio così" c’è un bambino, Alessio, e due padri che si stanno lasciando. Uno è il padre biologico, l’altro, per il sistema giuridico italiano, non è niente. Il bambino, però, è stato cresciuto da entrambi. Il papà Lorenzo se la prende con il papà Davide:
"Mi sembrava inammissibile, perché io e Davide avevamo condiviso troppe cose per farci del male".
Nel secondo racconto "Non siamo di pietra", Pellico diventa volutamente sgradevole con storie forti e parole che sembrano estranee alla sua visione del mondo.
In "Guarda fuori" troviamo di nuovo la commistione di sentimento e linguaggio, come dire, "sboccato":
"Caro Luca...ho perso il conto degli uomini con cui sono andato a letto....mi sono concesso al sesso quando ne avevo voglia...di molti di loro non ricordo nemmeno i nomi".
Lo scrittore esordiente sembra non abbia voglia di smarcarsi dallo stereotipo dell’omosessuale vorace, che non rinuncia a nessuno, come se fosse un bulimico sessuale.
In un altro racconto si fa espressamente il nome di uno scrittore che evidentemente a Pellico piace al punto che ne fa un suo personale Virgilio: André Aciman con "Chiamami con il tuo nome".
I due ultimi racconti sono quelli più riusciti, dove c’è la ricerca di un ritmo, come dicevamo prima, che salvava questo trentenne dal precipizio del sentimentalismo più bieco.
Nel penultimo racconto, "Imprevisti", ci sono delle riflessioni di Valerio e Antonia.
Quest’ultima scrive al figlio:
"Hai visto troppi film, letto troppi romanzi. E mi mandi questo sms drammatico, Volevo solo una famiglia normale.
Come sono conformisti i giovani, quando si tratta dei loro genitori".
Nell’ultimo, "Mentre te ne vai", c’è un lutto che bisogna tener nascosto verso il proprio uomo, perché, come diceva Wilde, questo amore che non osa dire il suo nome.
A fine libro ti accorgi di aver fatto scorpacciate di disamore, di promesse mancate, ma anche di spazi occupati dal sentimento.
Se mantiene il ritmo, Roberto Pellico diventerà un ottimo scrittore. Magari di un romanzo.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: A pochi passi da te
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