Acronimi mortali
- Autore: Carmelo Pecora
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2024
Sono una coppia, tanto in copertina che nella vita, e c’è tanta Forlì, la loro città, nel romanzo Acronimi mortali, pubblicato in primavera nei Gialli Damster (marzo 2024, 308 pagine): loro sono Alessandra Zuffi e Carmelo Pecora, marito e moglie, lei di Castel San Pietro, Bologna, lui siciliano, di Enna.
Carmelo Pecora, già ispettore capo della Polizia scientifica a Forlì, è autore molto prolifico di titoli e romanzi di attualità, di storia della Resistenza, di storia tout court e anche di criminologia. Recentemente, si sono aggiunti i gialli, con la partecipazione assidua di Alessandra, che ha sempre collaborato alla produzione letteraria del marito, trovando ultimamente ancora più spazio, da mente criminale dichiarata del binomio, prima domestico poi editoriale. Tre anni fa si è fatta valere nella definizione dei personaggi e della trama di Morte a Trecolli, titolo precedente di Carmelo Pecora (Gialli Damster, 2020) ed ora co-firmando il primo romanzo da esordiente, ma non del tutto debuttante, accanto al rodatissimo scrittore di casa.
C’è Zuffi anche all’origine di questo nuovo poliziesco. Sua l’idea di sviluppare narrativamente una delle passioni del marito: gli acronimi, di cui è abile e divertito creatore. Acronimi e vendette, vendette e acronimi, sono le linee di faglia dell’andamento sismico di questo giallo, suggestivo e insolito nella sua dimensione ancora una volta provinciale. Un’ambientazione romagnola ruspante, da piadina avvelenata e Sangiovese tossico, altrimenti non sarebbe il thriller che è, con i suoi regolari morti ammazzati.
Palazzine basse e tetti rassicuranti di tegole e coppi, una cittadina a misura di uomo e di donna, di anziano e bambino: alla vista si offre uno scenario sereno, ma quanto contrasto con l’odio che chi l’osserva sente montare prepotentemente dentro di sé. Lo credeva spento, fin quando non ha “rivisto” la causa del suo dolore e ha deciso di dare attuazione al piano.
Al ragionamento malato di un io che esterna il suo livore in prima persona singolare (e in corsivo), segue il racconto narrativo in terza persona. E se c’è qualcosa di più intenso dei sentimenti ostili di questo probabile primattore occulto del romanzo - primo anche a presentarsi -, quel qualcosa sono i caratteri che vengono presentati da Zuffi & Pecora. In poche pagine, descrivono identità precise: il questore Carlo Guida; il piantone Piero Corti, da vent’anni nel corpo di guardia all’ingresso principale della Questura di Forlì; l’avvocatessa Luisa, da poco più di un anno partner fissa di Salvatore Pavone e soprattutto questi, responsabile della Squadra Omicidi forlivese. Un fan del dei Modena City Ramblers, gruppo musicale folk emiliano tutto canzoni impegnate e Canzoniere di lotta italiano e internazionale, connotati che stridono con il lavoro in polizia, più affini a un militante dei centri sociali che al dirigente di un apparato investigativo dello Stato.
Tra i “caratteri”, aggiungiamo il dirigente della Squadra Mobile Roberto Alessandrini e guai a trascurare Fabio Blaco, giornalista e amico dell’ispettore capo Pavone. In tre, Salvatore, Blaco e Alessandrini, chiedono d’essere ricevuti dal questore e per la terza volta in meno di mezz’ora si ripete una scena identica, alla lettura del contenuto del foglio piegato in quattro, in una busta spinta sotto la porta dello studio del cronista, tra le 5:30 e le 7:15 di mattina.
Parole scritte con lettere maiuscole in grande evidenza:
PER IL QUESTORE CARLO GUIDA.
CARO CARLO
COMINCERÒ CARNEFICINA
CREANDOTI CONTINUI
CONTRATTEMPI.
CADRÀ COME COMETA.
CREDI CHE COLORO CHE COMANDI
CAPIRANNO CHI COLPISCE?
“Cos’è, uno scherzo?”.
Acronimo? Più che altro, un tautogramma, Pavone è un esperto. Gli acronimi formano con le lettere di una parola altre di senso compiuto, ma qui tutte le parole hanno la stessa iniziale. Si chiama tautogramma.
Per il questore, tautogramma, acrostico o acronimo è lo stesso, chi ha scritto è di sicuro un appassionato di indovinelli, ma il senso delle frasi non si capisce. “Carneficina” è sinonimo di strage e “creandoti contrattempi cadrà come cometa” potrebbe annunciare un attentato, probabilmente in Questura. L’ultima parte potrebbe manifestare scarsa fiducia negli investigatori. O sfidarli. C’è da stare in guardia, aspettare qualche altro elemento e sperare che sia soltanto uno stupido passatempo.
Il non si sa chi, che si esprime in soggettiva nelle pagine in corsivo, torna a proporre i suoi pensieri diretti. È quasi certo di aver creato un bel po’ di movimento con la lettera. Si sono innervositi o avranno pensato a uno scherzo? Non è uno scherzo, però, per quanto sia un gioco che sta per diventare macabro.
Una voce femminile concitata, al telefono, invita ad accorrere perché una donna è caduta dal balcone di casa. L’operatore invita l’interlocutrice a calmarsi, chiede il nome, cosa sia successo e dove.
Mi chiamo Casadei Loriana, c’è una donna a terra non si muove, c’è tanto sangue, forse è caduta dal balcone di casa. Io abito qui in viale Due Giugno, nel palazzo che fa angolo con viale Corridori. Presto, fate presto, mi sembra che non respira.
Una vita è finita, senza sapere perché. Gli indovinelli, le provocazioni e le morti continuano.
Acronimi mortali
Amazon.it: 15,19 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Acronimi mortali
Lascia il tuo commento