Adolescenti. Trasgressivi forse, cattivi no di Lorenzo Ferraroli

Adolescenti e basta, senza aggettivi, senza le qualifiche (epiteti?) che di solito li accompagnano, quasi sempre in negativo: fragili, violenti, no future, arroganti, nichilisti. Semplificazioni di comodo, fratture dicotomiche sul terreno delle dinamiche relazionali (figli/genitori, vecchi/giovani, insegnanti/alunni).

“Trasgressivi forse, cattivi no”, assicura il sottotitolo del nuovo saggio che Lorenzo Ferraroli dedica alla più “ingrata” delle età (“Adolescenti”, Edizioni San Paolo 2012), e non certo per smania di ecumenismo. Il suo libro non (in)segue la scorciatoia del pre-giudizio (sulla scia del finto sociologismo da talk show, per intenderci). Si addentra, piuttosto, nei territori mistici della “terra di mezzo” evolutiva, con la perizia ed il rispetto dovuti a un interzona scoscesa, umbratile, sfaccettata, perigliosa, come quella dello sviiluppo. Proprio il nitore intellettuale - la capacità, cioè, di distanziarsi dai luoghi comuni - concorre, in primo luogo, al buon esito del libro: un’indagine diacronica e multidisciplinare (attraversa con medesima capacità tanto la psicologia quanto la pedagogia e la sociologia), raccomandata a genitori & educatori, ma anche a chi avesse il pallino della lettura pregnante, e il gusto di andare oltre al dato per scontato (“i ragazzi di oggi sono vuoti”, “mio figlio è difficile”, “non lo capisco più”).

C’è il filo rosso di una domanda, sotteso alle pagine di questo saggio: in quali modi è possibile non evadere dai bisogni e dalle aspettative autentiche dei nostri ragazzi? Da quelle istanze che - pur se sottaciute o espresse in maniera arrogante, polemica, incomprensibile - ineriscono spesso alla sfera ontologica? (il classico da dove vengo e dove vado senza più l’ammortizzatore rassicurante delle risposte genitoriali).

Lorenzo Ferraroli è un salesiano-psicologo: credo che la sua lunga esperienza maturata sul campo con ragazzi in difficoltà lo abbia fatto protendere per uno stile piano, diretto, senza fronzoli, in grado di arrivare a tutti, anche nei suoi passaggi più tecnici; e questo è un (altro) merito di “Adolescenti”. Se ai pontifici di psichiatri et similia, specializzata in “nera under 18”, preferissimo simili letture, saremmo già sulla strada della disalienazione, guadagnandoci in sapere e serenità. Vuoi mettere?