Agente Nightshade. Mosaico Iran di François Torrent

Mercy Contreras, meglio nota come Nightshade, è la protagonista di Agente Nightshade. Mosaico Iran (Mondadori, 2020). È cresciuta in un ambiente che non definirei propriamente familiare, allevata a pane e proiettili da un padre che l’ha amata così tanto da arrivare al punto di odiarla. La sua è una vita già scritta, una vita che Mercy dovrà vivere al meglio, evitando ogni genere di pericolo. Come quello offertole su di un piatto d’argento da questa missione, per esempio: deve portar via da Parigi una spia come lei e, per far questo, dovrà uscire allo scoperto. E ci sono tanti cecchini pronti a colpirla a tradimento, per mettere fine alla sua vita e intascare un po’ di carta frusciante, in attesa del prossimo bersaglio. Perché Mercy è il bersaglio.
Purtroppo per loro, chi si mette sulla strada della bella spia di solito non vive abbastanza a lungo per poterlo raccontare…

François Torrent, o Andrea Carlo Cappi, se preferite, ci porta nel vivo dell’azione e lo fa con il solito stile. Uno stile a due facce, in realtà, perché passerà da una narrazione fresca e a tratti tranquilla a una molto più impetuosa, un caleidoscopio di emozioni che non si può fermare. E che non vorremo fermare, ve l’assicuro.

Agente Nightshade. Mosaico Iran è una storia dedicata gli amanti dell’azione, a chi vuole usare il cervello per scoprire chi tirerà i fili di quei burattini più o meno inconsapevoli che animeranno le pagine che leggeremo.
Una storia attuale, una storia da divorare in un solo boccone o da sorseggiare come un cocktail fresco in riva al mare, quando il sole cuoce la pelle e il cervello.
In ogni caso una scelta che non ci farà pentire di aver dedicato tempo a questo grande autore.