

Agnès che rideva e mangiava amarene
- Autore: Paola Romagnoli
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2010
Nove intensi capitoli, quattro dedicati a Maud, tre a sua figlia Agnès, due a Cesare Claudio. I tre protagonisti raccontano ciascuno a suo modo, con il proprio linguaggio, le proprie emozioni e la soggettiva versione dei fatti: pochi, forse, ma estremamente intrecciati e tragicamente coinvolgenti che ha segnato le loro rispettive esistenze.
Romanzo pieno di colpi di scena in un’apparente calma, dove i rapporti tra madre e figlia, tra una coppia di genitori e la loro unica figlia ammalata, tra due innamorati troppo giovani, tra due donne, diventano il filo conduttore di una trama apparentemente semplice, in realtà profondamente complessa, dove giocano la loro parte sentimenti sopiti e rimossi ma improvvisamente esplosi, dove sensibilità esasperate e insofferenze reciproche vengono analizzate con una sorta di bisturi molto affilato e preciso, capace di entrare nelle pieghe più interne di psicologie che si riveleranno, nell’inatteso finale, colme di irrisolte patologie.
Maud è una donna matura, vedova di un marito amatissimo, il medico Pierre, morto in un incidente mentre faceva ritorno alla casa di campagna nella Borgogna, trasformata in una maison d’hote, dove ora Maud riceve in modo affettuoso e raffinato ospiti stranieri che trovano un ambiente caldo e rasserenante. Agnès, la figlia, solo talvolta raggiunge la madre durante i week end; in realtà lavora a Lione in uno studio di architettura e mal sopporta la convivenza con la madre. Cesare Claudio è stato il primo grande amore di Maud, ma è sparito dalla sua vita da quando lei ha incontrato e sposato Pierre, anche se la sua voce e la sua presenza aleggiano ancora nel suo quotidiano: infatti è un celebre conduttore radiofonico di una trasmissione da anni ascoltata in tutte le case francesi.
Improvvisamente la tranquilla e metodica vita che Maud si sta faticosamente ricostruendo viene sconvolta dall’arrivo inatteso di Cesare Claudio, contemporaneamente a quello di Agnès, accompagnata da una donna, Elsa, con cui la giovane donna intrattiene una relazione sessualmente coinvolgente, anche se solo da parte della più anziana Elsa sembra trattarsi di una relazione d’amore.
Perché Agnès, Elsa, Cesare Claudio, Maud sono insieme a giocare una partita simbolica a scacchi destinata a finire male? Cosa li lega in modo insano gli uni agli altri? Perché Agnès vende il suo corpo a chiunque? Quale è il vero rapporto che ha unito Maud a Cesare Claudio? Pierre è stato un buon padre? Tutti questi interrogativi sono disseminati nella narrazione con sapienza dalla Romagnoli, che costruisce un romanzo appassionante, molto francese, molto delicato nell’affrontare temi certamente scabrosi, ma, purtroppo così facilmente riscontrabili nelle famiglie attuali, dove i segreti e le bugie prevalgono spesso e conducono non di rado a esiti drammatici.
Ma il romanzo non è una fiction a effetto, è letteratura: la lingua usata dall’autrice, la capacità di analisi di passioni e sentimenti nascosti, l’uso di un lessico leggero ma puntuale, rendono la narrazione scorrevole, rapida, frammentata quanto serve a mostrare la incertezza e la sorpresa che continue rivelazioni suscitano nel lettore. Nella mia personale lettura non ho potuto non immedesimarmi nel personaggio di Maud, nelle sue solitudini, nel suo ricordare con nostalgia i tempi della felicità, nella sua adattabilità ad una vita diversa, nel suo abbracciarsi da sola, davanti ad uno specchio che le rimanda un’immagine di donna ancora bella, ma sfiorita, non solo all’esterno.
Maud a Parigi, sola nel bar in cui ha incontrato per la prima volta il marito, con i giornali e un cafè bollente; Maud al mercato dei fiori, pronta a comprare una ingombrante pianta di cui si è innamorata sembrano le inquadrature di un film d’autore, e non sono le sole belle immagini che restano nella mente dalla lettura del romanzo di Paola Romagnoli, che si conclude con una speranza, legata alla capacità delle donne di rigenerarsi che l’autrice intuisce ed esprime magistralmente.
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