Al fiume. 25 scrittori sulla pesca
- Autore: Non disponibile
- Genere: Raccolte di racconti
- Categoria: Narrativa Straniera
- Anno di pubblicazione: 2022
Venticinque tra gli scrittori americani appartenenti alla generazione più recente, coordinati dai loro colleghi David Joy ed Eric Rickstad, raccontano i più variegati aspetti della pesca. L’edizione americana dell’opera (titolo originale: "Gather at the River: Twenty - Five Authors on fishing") è del 2019, mentre è uscita a fine settembre 2022 anche da noi per Jimenez edizioni. Colpisce subito, a una prima riflessione, il grande numero di spunti narrativi che la pesca può fornire all’autore che l’abbia sperimentata direttamente o indirettamente.
Nel libro, la pesca è raccontata come una di quelle esperienze vissute nel passato che consentono a chi scrive di rievocare nostalgicamente il periodo più felice della propria esistenza, quello della gioventù, oppure in quanto apprezzabilissima attività umana che consente di vivere in tutta rilassatezza a stretto contatto con la natura.
Sullo sfondo di ciascuno dei racconti, naturalmente, l’America sconfinata e variegata con la descrizione dei diversi contesti ambientali e il modo di vivere e di essere degli americani. La pesca, in quanto sport che si presta in modo particolare ad essere raccontato letterariamente, offre a ciascuno degli scrittori inclusi nell’antologia la possibilità di rendere conto al lettore di trascorse inconsuete avventure ed esperienze personali o di struggenti indelebili ricordi.
Mi colpisce, in chiusura di volume, il finale umanissimo del racconto "Memoria d’acqua" di Silas House, autore di romanzi bestseller e collaboratore del N.Y. Times. Ne riporto di seguito un breve brano che da l’idea di ciò che il lettore potrà trovare tra le pagine di questo libro:
"La cosa peggiore di tutte, la più difficile, è stata perdere la zia Sis e lo zio Sam nel giro di un mese l’uno dall’altra, nel 2015.[...] Me li ricordo sempre lì, sul lago che amavano, a fare quello che amavano di più: accamparsi, pescare, raccontare storie, stare insieme. Tutti questi ricordi legati a un solo lago, alla pesca. Come si può continuare ad amare un posto e il tempo che ci hai trascorso, se riporta a galla così tanto dolore? Si può, perché il dolore è amore."
Scrive peraltro David Joy nell’introduzione al libro:
"Tutto ciò che so della bellezza l’ho imparato con una canna da pesca in mano. È da qui che è nata l’idea per il nostro libro. Tutti gli scrittori che si raccontano nelle prossime pagine sono convinti che non c’è niente che valga quanto quello che si impara frequentando l’acqua."
E ancora:
"La verità è che non riesco a immaginare come sarei potuto crescere senza un fiume."
Parole molto significative, quelle di Joy, coerenti con gli obiettivi impliciti ed espliciti del libro (tra questi ultimi, devolvere i proventi dell’antologia a favore, tra gli altri, di bambini con disabilità e dei giovani in contesti urbani).
Al fiume. 25 scrittori sulla pesca
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