Il 4 febbraio del 1900 nasceva a Neuilly-sur-Seine Jacques Prévert, grande poeta e paroliere francese che è stato capace di comporre la più contemporanea e magica narrazione dell’amore cogliendo l’essenza del sentimento nella banalità dei piccoli gesti quotidiani.
Lo ricordiamo con una delle sue poesie più celebri Alicante, che narra una scena d’amore in tutto il suo irripetibile incanto.
La lirica appartiene alla raccolta Paroles, un’antologia di 95 testi pubblicata per la prima volta in Francia nel 1948. Prévert scrisse queste poesie nella parentesi tra le due guerre, nel primo e nel secondo dopoguerra, motivo per cui in queste liriche vengono affrontati i temi più disparati: dalla violenza della guerra, alla vita quotidiana, la riflessione sul tempo che passa, l’elogio dell’arte e della creazione.
Ci concentriamo in particolare su una poesia brevissima, ma folgorante, Alicante che è un’esaltazione dell’amore puro catturata nell’immediatezza di una scrittura fotografica tutta sintetizzata in un flash. Viene ritratto un momento di vita quotidiana che potrebbe appartenere, idealmente, a qualsiasi coppia di amanti.
Prévert usa parole semplici e popolari, ma perfettamente esatte, capaci di custodire l’impatto immediato di un’emozione che si vorrebbe eterna.
Scopriamone testo, analisi e commento.
Alicante di Jacques Prévert: testo
Un’arancia sulla tavola
Il tuo vestito sul tappeto
E nel mio letto tu
Dolce presente del presente
Freschezza della notte
Calore della mia vita.
Alicante di Jacques Prévert: testo originale francese
Une orange sur la table
Ta robe sur le tapis
Et toi dans mon lit
Doux présent du présent
Fraîcheur de la nuit
Chaleur de ma vie.
Alicante di Jacques Prévert: analisi e commento
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Ancora una volta Jacques Prévert dà alla poesia il titolo della sua ambientazione, come se stesse annotando il luogo in cui è stata scattata una fotografia. Siamo ad Alicante, in Spagna, una città di mare. Sembra di sentire il profumo del salino entrare nella stanza dalle grandi vetrate, muovere le finestre dalle lunghe tende bianche. Sentiamo l’aria spensierata della vacanza: introdotta dall’arancia posata sul tavolo che rimanda a qualcosa di esotico - dunque all’ambientazione spagnola - ma anche a un sapore succoso che immediatamente si connette al sottile erotismo che pervade l’intero testo.
Ci troviamo dunque ad Alicante e il poeta sembra essersi appena risvegliato dopo una notte d’amore: nello stordimento dato dall’emozione decide di portare su carta questa sensazione di felicità in poche, esatte, parole che sembrano fotografare il momento dilatandone la durata.
Proprio come la celeberrima Parigi di notte, Alicante vuole essere un elogio all’amore sensuale. L’erotismo è presente nella scena sin dal primo verso e si evolve in una specie di climax: l’allusione all’atto sessuale non è più velata ma diventa concreta quando viene fatto riferimento al vestito abbandonato sul tappeto e, dunque, al letto in cui la donna è presente, nuda.
Ma la conclusione è un inno all’intimità e all’affettività dell’amore. Nell’ultimo verso infatti il poeta definisce la donna “calore della mia vita”, rimandando quindi a un’intesa solenne, intensa e duratura, che sembra coprirgli le spalle dal freddo dell’inverno e salvare la sua anima dal morso glaciale della solitudine.
Prévert allude al piacere della notte appena trascorsa creando un ossimoro: mette in opposizione la “freschezza della notte” (chissà perché “freschezza” è una parola che sembra rimandare a carezza, sembra quasi possedere una caratteristica tattile) al “calore della vita” che ora la donna riempie con la sua presenza. È lei che ora inonda la stanza in un caos di oggetti, mentre il suo corpo riposa calmo nel letto e promette di restare “dolce presente nel presente” rimandando quindi a un tempo che si dilata nell’attimo e si fa presagio di un futuro ormai certo.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Alicante” di Jacques Prévert: l’intimità dell’amore in poesia
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