Amore bastardo di Etta Paliaga

Il libro di Etta Paliaga si legge d’un fiato. E’ piacevole, ma duro. Bisogna soffermarsi sugli episodi che raccontano la vita adolescenziale di Maria, la protagonista. I piccoli capitoletti che incorniciano il romanzo ci fanno dare uno sguardo ai vari passaggi fondamentali che segnano l’esistenza di Maria.

La vita della protagonista, bambina abbandonata in un collegio da una madre mai conosciuta, è percossa da situazioni violente che lasceranno tracce indelebili nella ragazza, ma senza farle perdere la speranza nell’amore. Maria crede nell’amore, anche se il suo corpo è chiuso in una fortezza che nessuno sembra riuscire a valicare, e lei lo ricerca nei baci, nelle carezze, negli occhi dei ragazzi che via via conosce, finchè non incontra Livio. Con Livio è diverso, le sensazioni sono più forti, il cuore è galoppante, il solo vederlo la emoziona e le fa venire i brividi e questo le fa capire che finalmente è arrivato l’amore, quello vero. Anche Livio sembra ricambiare, è tutto perfetto... Se non fosse che lei non riesce a lasciarsi andare oltre "quel limite". Un’infanzia violenta l’ha segnata e Maria non riesce più a farsi toccare da nessuno. In giro poi si incontrano persone di tutti i tipi... E’ così che ritorna il suo incubo dimenticato. Il passato che si ripresenta, la paura che ritorna, l’impossibilità di difendersi da tre uomini che la prendono con forza e che poi la lasciano andare come se niente fosse. E come se non bastasse... Da quel oltraggio rimane anche incinta... Cosa fare di quell’ "amore bastardo"? Farlo morire o nascere? Rinnegarlo o perdonarlo?
Maria è molto confusa e ha sempre un pallino in testa: che fine ha fatto Livio? Da tempo infatti il loro rapporto si è incrinato e non si vedono più... Come al solito è stata colpa sua, lei che non riesce a sentirsi una ragazza "normale".

Ma il destino ha in serbo per Maria un percorso diverso... Tutto da scoprire, pagina dopo pagina.

L’autrice di questa recensione è una scrittrice emergente: clicca sul suo nome per conoscerla meglio.