Amore e matematica. Il cuore della realtà nascosta
- Autore: Edward Frenkel
- Genere: Storie vere
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Codice Edizioni
- Anno di pubblicazione: 2019
Ci sono libri che trasudano passione. Può essere la passione dell’amore come Madame Bovary, quella per l’arte come Dietro l’immagine di Federico Zeri o per la letteratura come La passione della letteratura di Luigi Sampietro, ma il libro di Edward Frenkel, Amore e Matematica. Il cuore della realtà nascosta (Codice Edizioni, 2019, trad. A. Gewurz Daniele ), trasuda una passione fuori del comune, quella per la Matematica.
L’autore è un matematico russo, naturalizzato americano, che insegna all’Università della California, Berkeley, e il cui principale campo di ricerca è sul cosiddetto Programma di Langlands, che tradotto in parole povere ha come scopo quello di scoprire e mettere a fuoco strutture condivise da aree distinte della matematica e, così facendo, segnare connessioni profonde e inaspettate. È un po’ come pensare alla matematica, nel suo complesso, simile a un enorme puzzle che per essere composto richiede l’apporto di migliaia di persone ma della cui immagine finale nessuno sa niente. Il programma di Langlands prende nome dal matematico Robert Langlands (ora Professore emerito a Princeton), che negli anni Sessanta scoprì alcune connessioni tra la Teoria dei numeri e la Geometria, due campi matematici separati, in modi che prima erano sconosciuti. L’impatto delle sue scoperte, che affondano le loro radici in una innovativa teoria della simmetria, è stato così profondo da fare considerare il suo Programma come la ricerca di una teoria unificata della matematica. Scrive a questo proposito Frenkel:
“È una teoria affascinante che intesse collegamenti impensati tra aree della matematica che a prima vista sembrano distanti anni luce: l’algebra, la geometria, la teoria dei numeri, l’analisi e la meccanica quantistica. Se consideriamo queste aree come i continenti del mondo nascosto della matematica, il programma di Langlands è il teletrasporto definitivo, in grado di portarci istantaneamente dall’uno all’altro e ritorno.”
Frenkel ha scritto questo libro proprio per raccontarci la sua storia, di come in lui nacque e si sviluppò l’amore per la Matematica e dell’iter delle sue ricerche per approdare infine al programma di Langlands. È come se non abbia potuto fare a meno di rendere pubblica la sua enorme passione, e ciò viene fuori da ogni pagina, quando introduce il lettore ai concetti che stanno alla base delle sue ricerche, ma li introduce con analogie ed esempi così chiari che il lettore ha la sensazione di potere comprendere anche lui l’intreccio delle varie tessere che devono essere poste bene per partecipare alla realizzazione del mosaico della Matematica. A tal proposito scrive:
“Da ragazzo non conoscevo il mondo nascosto della matematica. Come molti, pensavo che fosse una materia noiosa, un vecchiume. Ma fui fortunato: all’ultimo anno delle superiori conobbi un matematico professionista che mi spalancò il magico mondo della matematica. Capii che la matematica è piena di infinite possibilità nonché di eleganza e di bellezza, proprio come la poesia, l’arte e la musica. Mi innamorai della matematica.”
Così seguiamo la sua storia di studente geniale che non viene ammesso all’Università di Mosca per l’ostracismo allora imperante nei confronti di chi come lui fosse ebreo. Deve ripiegare a iscriversi alla Kerosinka, l’Istituto per il Petrolio e il Gas, dove vengono dirottati gli studenti ebrei. Alla Kerosinka non può studiare alcune discipline di matematica pura, come la Geometria e la Topologia, dovendo seguire solo corsi di matematica applicata per la ricerca e l’estrazione di petrolio e gas. Ma la passione lo spinge a intrufolarsi con altri amici furtivamente nell’Università di Mosca per seguire lezioni e seminari. Alla Kerosinka viene notato da uno dei docenti, il matematico Aleksandr Nikolaevič Varčenko che gli propone di risolvere un problema venuto fuori dalle sue ricerche, suggerendogli di lavorare con un altro matematico Dmitrij Borisovič Fuks.
Ed è così che prende avvio la sua carriera di matematico. Appena laureato ma ancora senza un dottorato viene invitato dall’Università di Harvard come beneficiario di una Harvard Prize Fellowship e così inizia la sua avventura americana. Conosce alcuni dei più grandi matematici di allora e intraprende un filone di ricerca che lo condurrà quasi inevitabilmente al Programma di Langlands. Frenkel con la sua scrittura dimostra una rara capacità nell’intrecciare la sua vita personale con la sua attività di matematico, dando vita a una lente di ingrandimento sia della società in cui si muove sia delle personalità che costellano la sua avventura. Le note che accompagnano il testo, necessarie per chiarire maggiormente alcuni concetti matematici, arricchiscono il contenuto del libro rimandando ad altre fonti bibliografiche per chi ha voglia di approfondire gli argomenti.
Alla fine della lettura ci rimane la visione di un paesaggio grandioso, un paesaggio del quale ancora non conosciamo i mille sentieri e di come si intrecciano, un paesaggio in cui improvvisamente si aprono ponti che unificano zone separate da dirupi, fiumi che collegano velocemente territori lontani, un paesaggio ancora tutto da scoprire. Come scrive Frenkel alla fine:
“Ponderiamo domande eterne sulla verità e sulla bellezza. E più impariamo sulla matematica - questo magico universo nascosto - più ci rendiamo conto di quanto poco sappiamo, di quanto più ci si stende davanti. Il nostro viaggio continua.”
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