
Canzone nera
- Autore: Wislawa Szymborska
- Categoria: Poesia
- Casa editrice: Adelphi
- Anno di pubblicazione: 2022
Ci sono eventi nella storia dell’essere umano che vanno oltre le parole. Paura, disperazione, tristezza e angoscia sono sentimenti che ogni generazione ha vissuto sulla propria pelle, con diversa intensità. Gli uomini e le donne della prima metà del XX secolo, per esempio, hanno dovuto fare i conti con la Seconda Guerra mondiale e le sue conseguenze; in tutti i continenti del mondo, il suono delle bombe e dei proiettili hanno scandito le giornate di normali cittadini. Il terrore della morte e dell’invasione, in base anche alla posizione geografica, univa sia i civili che i soldati.
Tra i tanti a raccontarlo è stata Wisława Szymborska in Canzone nera (Adelphi, 2022, traduzione di Linda De Sarto). L’autrice polacca vincitrice del Nobel per la letteratura, da poco in libreria con Racconto antico e altre poesie disperse, attraverso la sua raccolta d’esordio pubblicata postuma in Italia solo recentemente, decide di descrivere con i suoi occhi da ventenne la tragedia della guerra.
Sulla tomba che può essere ovunque / ciuffi di fiori di campo. / Vietato calpestare la terra. / È peccato. / La cerco solo con la tristezza / che il mondo conosce da tempo: / – dov’è sotterrato?
Le poesie dell’opera non riguardano tutti gli anni del conflitto, ma solo gli ultimi mesi e il periodo subito successivo. Le prime liriche sono ricolme d’angoscia; attraverso i suoi versi si può percepire facilmente il sentimento di ingiustizia provata in quel momento, il disagio scaturito dall’essere stati invasi dal nemico, dalla difesa esistenziale della propria casa. Un esempio può essere Cerco la parola, tramite cui la scrittrice racconta l’impotenza della sua lingua, e probabilmente di tutte le lingue, nel trovare qualcosa che possa descrivere la sua quotidianità, il motivo che ha spinto i soldati a combattere, l’enorme quantità di sangue che ha toccato la sua terra e l’interminabile terrore che tutto questo non finisca mai.
Questa parola deve essere un vulcano / che picchi, spezzi e abbatta / come terribile ira di un Dio, / come odio che scotta. / Voglio una parola cruda / che sia impregnata di sangue, / che come le mura di un carcere / ogni fossa comune racchiuda. / [...] Perché ciò che sento dire, / ciò che se ne scrive – / non basta più. / Non è mai bastato.
Tra le liriche dell’opera non è presente solo la vita in guerra, ma anche quello che succede dopo i trattati di pace. Con gioia sono raccontati gli attimi di felicità scaturiti dalla fine del conflitto e allo stesso tempo è messa in mostra l’amarezza che quel periodo ha trascinato con sé.
L’autrice parla di una generazione nata dalla tensione e che per questo, nonostante il passare dei mesi, è stata condannata a portare il macigno della memoria, del ricordo di quello che è stato, di quello che si è perso per strada e di quello che non si riuscirà più a riottenere. L’alienazione provocata dalla visione di un film al cinema è immediatamente stroncata nell’esatto momento in cui viene messo un piede fuori dalla sala, quando gli occhi sono costretti a riguardare “un giovane mutilato all’angolo del viale” e una “ragazza dallo sguardo vacuo”, come se il mondo reale rincorresse le persone impedendole di nascondersi nella loro immaginazione.
Canzone nera di Wisława Szymborska è un’opera che con semplicità riesce a colpire il lettore. I suoi versi, essendo figli di una tragedia, sono portatori di un ampio spettro di emozioni che difficilmente lasciano indifferenti. Queste poesie, anche se prodotte da un’autrice poco più che ventenne al suo esordio, permettono di capire, tramite un punto di vista ben preciso, che cosa è stata la Seconda Guerra mondiale, che cosa ha percepito la gente che non era nei campi di battaglia, che cosa hanno dovuto subire gli uomini e le donne nell’unica speranza di tornare, prima o poi, alla normalità.

Canzone nera. Testo originale a fronte
Amazon.it: 13,29 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Canzone nera
Lascia il tuo commento