Arrivano i robot. Riflessioni sull’intelligenza artificiale di Autori Vari

L’Ia è in grado di incidere sull’assetto sociale ed economico del mondo in vari aspetti: logistica, servizi per i cittadini, supporto alle attività mediche. Per questo a partire dal 2018, su impulso della Commissione Europea, sono nati alcuni Gruppi di Esperti per dare ai Paesi membri una strategia per discutere su tutte le implicazioni dell’Ia a livello sociale, antropologico e giuridico, per quanto riguarda per esempio il delicato tema della privacy e della sua violazione.
Uno di questi è stato creato all’interno dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, che ha elaborato il breve manuale Arrivano i Robot. Riflessioni sull’intelligenza artificiale (Edizioni Interlinea 2024), sintetico ma non superficiale, che vuole cogliere i primi frutti di questi studi. Si tratta di un volume adatto soprattutto a coloro che vogliono passarsi un’oretta, che sia in treno o in altri momenti morti della giornata: non fornisce risposte esaustive ma interessanti spunti di riflessione, raccogliendo le testimonianze di vari docenti del Campus di Milano.

Uno dei primi cortocircuiti è il progressivo annullamento della capacità critica delle persone. Perchè se i vari Netflix e Amazon prime, sulle basi delle tue scelte pregresse, ti proporranno apparentemente ulteriori prodotti sempre più affini ai tuoi gusti, d’altro canto le persone saranno sempre meno sollecitate ad allargare i propri orizzonti e provare qualcosa di diverso.
Per questo ci vuole anche un’educazione digitale nel saper elaborare correttamente le informazioni, in un’epoca piena di fake news, in cui gli algoritmi vengono talvolta usati appositamente in modo distorto per processare i dati da propagandare in notizie false.

A livello sociologico, i robot rappresentano anche una minaccia nel mondo del lavoro, perché possono far perdere diversi posti di lavoro, là dove possono eseguire tecnicamente meglio il lavoro dell’uomo. Però non tutto è calcolabile, esistono anche i sentimenti.
Infatti, molto interessante è anche la questione della differenza emozionale tra l’uomo e la macchina. La macchina è elaborata per ottenere sempre il risultato corretto, migliore, per vincere freddamente ogni sfida. L’uomo invece è dotato anche di empatia; per cui è capace di non solo di perdere deliberatamente una partita, un gioco contro un bambino, come il figlio o il nipotino, ma anche di essere contento dell’altrui vittoria.
Ma nel futuro, anche un robot potrebbe essere in grado di cogliere queste sfumature? A questo si sta provando a dare risposta tramite l’esperimento del robot Cozmo, che funge da “animale domestico” e che i bambini devono coccolare e accudire. Non sempre tutto riesce bene e quando qualcosa s’inceppa, vengono studiate le reazioni nelle famiglie.