Bambole viventi. Il ritorno del sessismo
- Autore: Natasha Walter
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2012
“Bambole viventi” della giornalista e scrittrice inglese Natasha Walter è uno di quei saggi che destabilizzano profondamente il lettore, illustrando una realtà che egli ha continuamente sotto gli occhi ma che fa fatica a comprendere fino in fondo. Si tratta di un saggio rivolto prevalentemente a un pubblico femminile, che tuttavia potrebbe piacere anche a molti uomini, i più consapevoli, quelli che guardano alla cosiddetta “questione femminile” con interesse e attenzione, senza pregiudizi né discriminazioni di sorta, consapevoli che l’equilibrio e il rispetto tra i sessi sono la base di ogni società civile degna di questo nome.
“Bambole viventi” può essere altresì definito un saggio “femminista”, laddove per femminista s’intende una corrente di pensiero che, pur consapevole dei risultati raggiunti e consolidati del movimento che negli anni Settanta rivoluzionò i modi di pensare e le abitudini delle società occidentali, è tuttavia convinta che ancora molto vada fatto perché i diritti acquisiti negli anni dalle donne non sia tali solo sulla carta, perché ci sia un’effettiva uguaglianza tra uomini e donne che riguardi non solo i diritti dinanzi alla legge, ma anche pari accesso alle opportunità lavorative e pari dignità sociale. E proprio su questi punti, fa notare la Walter, negli ultimi anni qualcosa per le donne è andato storto. È successo, infatti, che il femminismo delle nostre nonne, zie e madri, sia degenerato in un qualcosa che molti si ostinano a chiamare “nuovo femminismo”, che tuttavia incarna un ideale completamente diverso, addirittura opposto.
In una società sempre più incentrata sul sesso, dove la pornografia ha invaso progressivamente tutti i settori – dalla televisione alla pubblicità, dai giornali alla politica, arrivando finanche ai giocattoli e agli accessori per bambine, viste sempre più come ninfette in erba –, non ci si può meravigliare se ormai molte donne credano che il lasciapassare per il successo e il potere sia proprio il sesso. Accade così che ragazze giovani e bellissime facciano di tutto per infilarsi nel letto del potente di turno o per apparire, seminude, sulle copertine dei giornali per soli uomini, o che molte donne “comuni” investano capitali in interventi chirurgici che oltraggiano e trasformano l’unicità del corpo, portandole a volte anche a rischiare la vita, e prendano lezioni di “Burlesque” o “Pole dance”. Persino il mestiere della prostituzione viene guardato con un certo interesse, come se davvero ci fosse del fascino nel vendere il proprio corpo a degli sconosciuti che trattano le donne come merce di scambio. Come fa giustamente notare la Walter, si tratta di un falso potere, di una travisazione del messaggio originario di un corpo femminile sessualmente liberato, libero di decidere come e se darsi in nome delle sue esigenze più profonde e non dell’etichetta sociale. Oggi, invece, molte donne s’identificano con il corpo, e, anziché ascoltarlo, lo usano per ottenere un potere effimero, che non esiste perché non v’è alcun potere nell’essere considerate alla stregua di oggetti sessuali, poco più che bambole addette alla soddisfazione dei desideri altrui. Alla Walter il merito di aver scritto un saggio limpido e al tempo stesso allarmante, che spinge alla riflessione senza mai annoiare né fare dell’inutile retorica.
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sembra una lettura fantastica!!
Lo è fidati 🙂