Bang bang sei morta
- Autore: Muriel Spark
- Genere: Raccolte di racconti
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Adelphi
- Anno di pubblicazione: 2013
Muriel Spark è una di quelle scrittrici inglesi che non è riuscita del tutto a creare un proprio stile linguistico. Sembra, a volte, che abbia preso le sue frasi da Virginia Woolf, a Ivy Compton-Burnett, a Doris Lessing, persino dalle freddure di Agatha Christie. Ma ha ricevuto premi e riconoscimenti, anche se la sua conversione al cattolicesimo non piacque per niente al figlio che voleva attenersi alle tradizioni ebraiche di suo padre. Un trauma familiare così forte da impedire figlio di partecipare al funerale. Negli anni Settanta, con l’amica Penelope, visse in Toscana, a Civitella, fino alla fine della sua vita. Pure la Spark fu inondata di pettegolezzi perché visse con un’altra donna per ventotto anni; fortunatamente non importa più a nessuno, se no come conciliare un presunto love affair con la sua fervida fede cattolica.
Questi tre racconti hanno come titolo Bang Bang sei morta (Adelphi, 2013, traduzione di Mario Fillioley) e sono divertenti, intrisi di humour nero e pieni di dialoghi sferzanti.
Il primo racconto Bang bang sei morta, il più bello, è la storia di Sybil, prima una bambina pestifera a cui piaceva fare dispetti a Désirée, una bambina che abitava poco distante, poi una giovane donna intelligente e fascinosa, che sposò Donald per andare in Africa, in una colonia dove chi sapeva fare e trattare con le tribù si arricchiva, mentre gli altri ci provavano scrivendo anche poesie d’amore. Donald era un archeologo, ma Sybil si accorse che il marito non leggeva più riviste e libri del suo settore. A rendere tutto ancora più insolito fu trovare Désirée lì, in una proprietà africana, sposata anch’essa ma con un commerciante finanziariamente più fortunato di Donald. Désirée invitava spesso a cena Sybil e Donald, coi mariti in fissa con le loro poesie. Donald morì a causa di un morso profondo di una leonessa, con l’ospedale troppo lontano. Come vedova i pensieri di Sybil non erano verso Donald; le dispiaceva per il marito defunto, ma anche se fosse stato ancora in vita si sarebbero lasciati dopo due anni. Perché il marito era, per lei, un uomo noiosissimo. Nei giorni seguenti, la mattina Sybil rimaneva a letto a leggere I diari di Kierkegaard e capì di essere fortunata. Poi succedono altre cose che lascio a voi lettori.
Per chi scrive, Portobello Road è il meno riuscito dei tre racconti, perché la Spark lascia aperte due porte: una mistery, l’altra totalmente realista. Ma non prende una decisione e magari è l’inconcludenza a renderlo particolare. Chiude Uccello va’ via il ciclo dei racconti ambientati in Africa con incursioni a Londra e in Inghilterra.
Muriel Spark visse in Africa, più esattamente in Rhodesia, con il primo marito e ne fece articoli, romanzi e racconti di quello che vedeva o ascoltava. Indubbiamente questo è un libro minore. Il romanzo più conosciuto è Gli anni fulgenti di Miss Brodie, sempre per Adelphi. Pessimista sull’essere umano ma al contempo cattolica, resta una scrittrice di livello attraversata da mille contraddizioni.
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