Black Butler. Il maggiordomo diabolico
- Autore: Yana Toboso
- Genere: Fumetti e Graphic Novel
Lo schema narrativo è sempre lo stesso: Lord (forse Lady?) Ciel Pantomhive, che si tratti della preparazione del più pregiato thè nero pomeridiano o della risoluzione di un assassinio, può sempre contare sul suo perfetto e sottolineo PERFETTO maggiordomo Sebastian Michaelis.
Se ve ne intendete anche solo un po’ dell’universo nipponico, avrete sicuramente sentito parlare di questo “diavolo di maggiordomo” per cui ormai il Giappone intero ha perso la testa. Maglie, tazze, collanine, anellini, bracialetti, gadget e quant’altro si sono prostrati ai piedi della "Black Buttler mania" ed ora il manga in questione è stato osannato spropositatamente (non soltanto in Oriente), acclamato come uno dei fumetti più belli degli ultimi anni. In realtà sarebbe più appropriato parlare di uno dei fumetti più PROFICUI degli ultimi anni.
Mi spiace dover sfatare questo mito, ma sono costretta a dire senza mezzi termini come la penso… A mio modesto parere, Black Battler è una storia inconcludente, scadente ed ampollosa, il cui unico pregio è il character design curato nei minimi dettagli, forse anche troppo. A parte i disegni gradevoli, non c’è nient’altro per cui questo manga meriti di essere letto, ma procediamo con ordine. Sebbene di primo acchitto possa risultare avvincente, nonché il preludio di un intreccio interessante, un’analisi più attenta rivela una trama assai scarna, povera, direi fine a sé stessa.
Tutto inizia quando villa Phantomhive viene incendiata in circostanze misteriose, provocando la morte dei padroni di casa e la scomparsa dell’unico erede Ciel. Eppure quest’ultimo riappare mesi dopo, accompagnato da un oscuro maggiordomo. Da quel giorno il novello lord Phantomhive ricoprirà il ruolo di “cane da guardia”, incarico estrememente importante (una sorta di detective alle dipendenze della regina) che gli consente di raccogliere le informazioni necessarie per scoprire l’identità dell’assassino dei suoi genitori. Nel mezzo di queste avventure si ha modo di conoscere in maniera più approfondita una corposa serie di personaggi minori, tutti obbrobriosamente stereotipati, come i quattro maldestri camerieri di casa Phantomhive, la promessa sposa di Ciel, Lizzy/Elisabeth, il principe indiano Soma e tanti, tanti altri di cui si potrebbe tranquillamene fare a meno.
Qualora volessimo descrivere lo stile della Toboso in una sola parola, questa non potrebbe essere nient’altro che POMPOSO. Ritengo che l’autrice voglia sopperire ad un’effettiva carenza di originalità curando eccessivamente la grafica, creando atmosfere finto-gotic nella speranza di racimolare lettori. La cosa triste è che ci riesce davvero. Mettete insieme pizzi, merletti, fronzoli, combattimenti sconclusionati, tanto sangue, una buona dose di fan service e due protagonisti così piatti che più piatti non si può ed otterrete Black buttler. L’eccessiva dose di azione fa a pugni con l’immobilismo dei personaggi, il nostro caro Ciel rimane lo stesso ragazzino viziato per circa un’ottantina di volumi, perennemente complessato e fastidioso come pochi, mentre l’enigmatico maggiordomo che dà il nome al fumetto persevera nella sua imperturbabilità. Di lui non sappiamo assolutamente nulla, se non che è costretto a servire ossequiosamente il suo padrone e che è un ottimo cuoco. Per me è assolutamente da scartare.
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Si potrebbe anche dire che il maggiordomo Sebastian è un demone e che ha stipulato un contratto con Ciel per aiutarlo a scoprire chi hanno ucciso i genitori.... Si potrebbe anche dire che i casi che risolvono sono omicidi di natura paranormale.... Si potrebbe anche dire che Ciel ha subito delle torture quando è stato catturato dagli assassini di sui genitori (si il viziato) si potrebbe...