Burlesque. Quando lo spettacolo diventa seduzione di Lorenza Fruci

Con il termine burlesque, derivato dal francese, si definisce uno spettacolo di strip-tease presentato in modo divertente, ironico, giocoso, scherzoso, appunto "burlesco", dove non è scontato che si arrivi al nudo integrale.

Nato nella seconda metà dell’Ottocento in Inghilterra, successivamente si diffuse soprattutto negli Stati Uniti. Fu proprio in America che il burlesque diventò un’attrazione per adulti caratterizzata non soltanto da spogliarelli, bensì anche da gustose gag, scenette esilaranti piene di battute a doppio denso, da balli, canti e anche numeri da circo. 
Col tempo, queste performances seduttivo-spumeggianti sono state esportate in quasi tutto il mondo. In Italia hanno preso piede soltanto da pochi anni: la prima vera apparizione, infatti, è stata quella di Dita Von Teese nel 2007 al "Summer Jamboree" di Senigallia. Dita è oggi la quintessenza del burlesque: si pensi alla sua ormai leggendaria esibizione in cui è immersa in una grande coppa di champagne.
 
Il presente volume passa in rassegna dive, scuole, generi di burlesque; raccoglie articoli e brevi schede su storie, aneddoti, curiosità e sviluppi di questa espressione artistica tra l’osè e l’allegria, tra l’erotismo e lo scanzonato, il tutto corredato di tantissime foto delle più importanti stelle del passato e del presente, foto eloquenti, né volgari né scandalose per i benpensanti. Anzi, diciamo pure la verità, assai gratificanti per gli occhi di noi maschietti! Dalle regine di fine Ottocento come May Howard o Le Machinson Sisters, alle dive del secolo scorso come Sally Rand, Lili St. Cyr, Dixie Evans, Tempest Storm, Satan’s Angel, Bettie Page, Jennie Lee, arrivando fino ai giorni nostri con Angie Pontani, Kitten on the Keys, Eve La Plume. Con le loro forme snelle, statuarie, aggraziate, sinuose, rotondeggianti, conturbanti, talvolta giunoniche e prosperose - non se ne abbiano mogli, fidanzate o amanti -, queste sirene della scena hanno stregato generazioni di uomini, anche se non manca mai una quota consistente di pubblico femminile agli spettacoli di burlesque. 

Una curvy star come Dirty Martini, con le sue misure abbondanti, riesce sul palcoscenico a sedurre mariti e scapoli di ogni età e ceto sociale, riscattando così, forse, il sexy-appeal di cui sono dotate - senza saperlo - tante altre donne comuni, il più delle volte trascurato dall’assillo della taglia forte.
Interessanti, poi, le parti riguardanti gli aspetti sociali di questi spettacoli, i richiami su eventi, festival, locali, compagnie e le loro contaminazioni nella moda, nella musica, nel cinema, nella televisione. Lettura, vi assicuro, gradevole, dilettevole, frizzante, piena di contenuti stuzzichevoli.