Caccia a UFO rosso. Gli X-files segreti della Russia di Putin
- Autore: Alfredo Lissoni
- Genere: Politica ed economia
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2022
Sui social vanno forte le immagini di UFO che sorvolano i cieli dell’Ucraina in guerra.
Gli inserti fotografici contenuti in Caccia a UFO rosso di (Alfredo Lissoni, (Edizioni Segno 2022) sembrerebbero quindi provare come il fenomeno dischi volanti sia ancora florido, pertinente non soltanto ai territori americani o del New Mexico.
Quella tra gli oggetti non identificati e i paesi dell’ex Unione Sovietica è, per esempio, una lunga e articolata relazione: secretata in nome del materialismo storico ai tempi di Stalin (e a seguire), affiorata in parte dagli archivi russi durante la perestrojka gorbacioviana, di nuovo sottaciuta nell’era vetero-imperialista di Vladimir Putin.
Più o meno allo stesso modo di altre superpotenze (USA e Cina in primo luogo) il timore più grande concerne le ricadute sociali che la pubblicazione dei numeri effettivi degli avvistamenti UFO potrebbe generare.
Come riporta in un passaggio indicativo del suo libro Alfredo Lissoni:
Gli alieni esistono. Non si può sostenere che siamo soli nell’universo.
A dirlo, nel luglio del 1989, fu un personaggio di tutto rispetto, l’astronauta americano Richard Truly, da poco nominato capo della NASA. Una dichiarazione pubblica un po’ imprudente, che non fu gradita nelle alte sfere militari:
E dunque che cosa temono gli Stati Uniti, e non solo loro, da un’ammissione di questo genere? Semplice, di perdere e il potere e il controllo che hanno acquisito sulle masse nel corso degli anni. Perché checchè se ne dica, gli States la verità sugli UFO, intesi come mezzi di visitatori alieni, la conoscono eccome. E questo in barba al fatto che gli onnipotenti direttori dei servizi segreti abbiano potuto sbattere la porta in faccia ai vari presidenti USA che chiedevano loro lumi.
Presidenti come Jimmy Carter (peraltro testimone oculare di un avvistamento in Giorgia, nel 1969) o Bill Clinton (e signora) appassionato di UFO e trattato come un visionario: “Se gli UFO esistono non me l’hanno detto” ebbe a dichiarare.
In Russia è andata allo stesso modo, se non peggio. Con Cremlino e Pravda (quotidiano di partito) ostinati a seguire la linea dettata nel 1947 dal ministro degli esteri Gromyko, secondo cui i dischi volanti altro non sarebbero che la prova della passione di molti per il whisky.
Certo è che sul tema abbondano le bufale, ma negare per partito preso un “fenomeno” testimoniato da migliaia di persone, compresi piloti di linea e persino astronauti (tutti pazzi o beoni?) significa fidarsi alla cieca della buona fede dei capi di governo che non c’è e, sotto qualunque bandiera, non c’è mai stata.
Caccia a UFO rosso - scritto da uno dei cultori più qualificati della materia (dunque oggettivo anche nei confronti di alcune fake news circolanti in rete, e non solo) - ha il merito di soffermarsi, forse per primo, sull’ambito sovietico e post-sovietico degli avvistamenti alieni, basandosi su archivi, testimonianze, fonti giornalistiche che, sui fronti opposti del negazionismo e del possibilismo, contribuiscono oggi a far breccia nella cortina di omertà sull’argomento durata più di mezzo secolo.
Tra nutrite enucleazioni di avvistamenti – UFO di ogni forma e dimensione: a sigaro, a disco, a globo, a triangolo, persino a forma di croce -, incontri ravvicinati di x tipo, insabbiamenti, ufo crash, depistaggi, silenzi e persino “casi” di scaramucce aeree terrestri VS E.T.
A un certo punto nel capitolo I sovietici costruisco un UFO si arriva al climax sorprendente del volume, quello riguardante i dischi volanti made in Terra, costruiti cioè da USA e URSS, per potenziali fini bellici, ispirandosi alla tecnologia dei velivoli extraterrestri vittime di incidenti.
Russi, americani e anche cinesi sono in possesso di UFO precipitati e probabilmente hanno creato dei prototipi top secret di manifattura umana.
Così disse l’ufologo, il professor Boris Shurinov, e in effetti nel corso del tempo i prototipi umani di fisiognomica aliena non sono mancati. Nel 1957, la rivista Znanye-Sila scrive di un “disco terrestre” realizzato dai russi e scopiazzato da esperimenti statunitensi con aerei a elica intubata. Nel 1963, sempre in URSS, viene perfezionato il modello Mishka – aereo di forma circolare ribattezzato ‘la saliera volante’ -; e nel 1979 tocca a Rossiya (Russia), dirigibile dalle sembianze UFO messo a punto dai tecnici dell’Istituto di Aeronautica di Mosca... Gli esiti non sono all’altezza delle suggestioni, ma la corsa all’estetica e alla tecnica aliena non si è certo fermata a quegli esemplari.
E se i presunti “dischi volanti” fotografati di recente nei cieli dell’Ucraina in guerra avessero dunque poco di “extra” e molto di terrestre?
È questo il dubbio sollevato da Alfredo Lissoni al termine della sua indagine sugli UFO rossi e non solo:
Personalmente, dopo tanti anni di studio, sono fermamente convinto che gli UFO siano le navi di visitatori extraterrestri. Se i russi sono riusciti a mettere le mani su questa tecnologia (…) questo spiegherebbe l’insolito via vai di dischi volanti nei cieli dell’Ucraina durante le fasi della guerra (…) voglio ricordare le parole di un fisico ufologo, l’americano Ray Stanford (…): ‘Se i dischi volanti sono americani, che Dio aiuti i russi. E se sono russi, che Dio aiuti il mondo intero’.
Resto un agnostico in materia, ma ho trovato il libro molto interessante.
Caccia a UFO rosso. Gli X-files segreti della Russia di Putin
Amazon.it: 20,90 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Caccia a UFO rosso. Gli X-files segreti della Russia di Putin
Lascia il tuo commento