Cadere tra le braccia di Morfeo è un’espressione piuttosto comune, in genere impiegata in modo ironico o scherzoso, che significa molto semplicemente addormentarsi.
Ma chi era esattamente Morfeo? E perché si dice così? Scopriamolo insieme.
Cadere tra le braccia di Morfeo: perché si dice così?
Morfeo, nella mitologia greca, è il dio dei sogni, figlio di Ipno (il dio del sonno) e Nyx (la dea della notte). Già secondo Esiodo (VIII-VII sec. a.C.) i sogni erano figli della Notte, ma è con Ovidio (I a.C.-I d.C.) che viene attribuita loro una divinità specifica.
Nell’undicesimo libro delle Metamorfosi, infatti, il poeta latino racconta dei tre figli di Ipno e Nyx, gli Oneiroi: Morfeo, Fobetore e Fantaso.
I tre fratelli hanno ciascuno una funzione specifica:
- Morfeo con il battito impalpabile delle sue ali è in grado di entrare nella mente di chi dorme e assumere la forma delle persone sognate. Non a caso il suo nome deriva dalla parola greca "morphé", che significa appunto "forma".
- Fobetore è portatore di incubi, nei quali appare con sembianze animali terrificanti.
- Fantaso genera invece gli oggetti inanimati che appaiono in sonno.
"Allora il Sonno dalla marea dei suoi mille figli
destò Morfeo, un talento nell’assumere qualsiasi sembianza.
Nessun altro più abilmente di lui è in grado d’imitare
l’incedere che gli si chiede, l’espressione e il timbro della voce;
in più vi aggiunge il modo di vestire e le parole che distinguono
quell’individuo. Ma imita soltanto le persone, mentre invece
c’è un altro figlio che diventa fiera, uccello o lunghissima serpe:
gli dei lo chiamano Ícelo, Fobètore i comuni mortali.
Ve n’è poi un terzo, Fàntaso, che si distingue per valentia
diversa: si trasforma con l’inganno in terra, roccia,
acqua o tronco, insomma in qualsiasi cosa inanimata". (Metamorfosi, Ovidio, Garzanti, 2008)
Le metamorfosi. Testo latino a fronte. Libri I - VIII e IX - XV: 578/579
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Due curiosità
- A differenza di quanto accade nelle Metamorfosi, nell’Iliade e nell’Odissea (e più in generale nella mitologia greca più arcaica) la divinità che personifica il sogno si chiama Oniro.
- Lo diremo e vi sembrerà immediatamente ovvio, ma potreste non averci mai fatto caso: il nome "morfina" deriva proprio da Morfeo, a causa delle potenti proprietà narcotiche e antidolorifiche del farmaco.
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