Calipso
- Autore: Manuel Paolino
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2014
Manuel Paolino presenta la sua ultima raccolta, "Calipso", pubblicata con Midgard ad ottobre 2014.
- In cosa si differenzia Calipso rispetto la sua raccolta precedente?
Fu sufficiente un anno per terminare la mia seconda raccolta, Prima del crepuscolo. Un periodo molto intenso dal punto di vista poetico, nel quale stavo vivendo a Santo Domingo, in Repubblica Dominicana. Durante questi mesi assunsi un atteggiamento costituito da un abbandono totale, cosciente, trepidante nei confronti delle Muse. Un vestito poetico ricoprì la mia vita, facendomi vivere un’esperienza profonda, fatta di attese e creazioni continue, dove ignoravo costantemente quando la poesia avrebbe annunciato la sua prossima comparsa. Con Calipso le acque ritornarono calme; la sua composizione infatti, fu l’apice dell’evolversi naturale di un lunghissimo viaggio verso la sua conclusione.
- Cosa pensa delle sue tre raccolte pubblicate fin qui e cosa rappresentano per lei?
Considero Leunam, Prima del crepuscolo e Calipso un trittico poetico nel quale si sviluppa un percorso, che dagli albori, dai primi sguardi, dai primi passi, procede audacemente in un esteso errare e in un’intima navigazione diretta, infine, al porto d’origine. Non a caso quindi, la terza raccolta viene pubblicata quando, nel 2014, si concretizza dopo quattro anni e mezzo il mio ritorno in patria.
- Quali sono i suoi progetti per il futuro e cosa intende con nuova poesia pura?
Oggi, posso vedere avvicinarsi un progetto: riunire finalmente tutte le liriche in un unico libro, che si intitolerà Carmina lapidem. Con la speranza di poter nuovamente consacrare in quest’opera quella poesia pura creata dalle illuminazioni di Ungaretti e Montale, assorbita dai poeti ermetici come Salvatore Quasimodo, e via via da tante generazioni successive; con la speranza dunque di riuscire a farle onore grazie a questa mia poesia, che mi piace definire, come nuova poesia pura.
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In realta’ Eugenio Montale, per quanto all’epoca taluni accostarono alcuni suoi versi all’estetica letteraria della poesia pura, non si defini’ mai come parte di essa. Al contrario ne prese le distanze.
Nella terza risposta di questa intervista, il titolo corretto e modificato del libro che nomino e’ "Carmina lapidea".