Il 30 marzo 1806 si spegneva, nella lussuosa Devonshire House, Lady Georgiana Spencer, la nobile antenata della principessa Diana. Leggenda narra che, alla sua morte, fosse gravata dai debiti; ma le malelingue non furono certo indulgenti con Lady Spencer che scontò in vita la pena di essere una donna troppo brillante e audace per il rigido conformismo dell’Inghilterra settecentesca.
Evidentemente il sangue non mente, visto che lo stesso calvario patito da Georgiana sarebbe toccato in sorte alla sua lontana nipote, Lady D., con la differenza che i pettegolezzi di corte si erano tramutati - negli anni - in una gogna mediatica. Le similitudini tra le due sono moltissime: Georgiana era bella, intelligente, curiosa, aveva soli diciassette anni quando convolò a nozze con lo scapolo d’oro dei suoi tempi, William Cavendish, il duca del Devonshire. Anche il suo fu un matrimonio infelice, anzi, un vero e proprio scandalo. Ma, a differenza di Diana, Georgiana Spencer era una scrittrice. Di recente è stato pubblicato in Italia un suo libro, Lo spirito dell’aria, edito da Nino Aragno Editore nella curatela di Daniele Savino. Il romanzo in questione fu pubblicato per la prima volta a Londra nel 1796 ed ebbe un successo notevole: fu ristampato in ben quattro edizioni, poi cadde nell’oblio sino alle più recenti riscoperte.
Chi era davvero Georgiana? Una duchessa, un politica, una scrittrice, una viaggiatrice, un’intellettuale cosmopolita. Difficile ridurla a un’unica dimensione come nei ritratti che la raffigurano, era una donna multidimensionale, dunque inafferrabile.
Chi era Georgiana Spencer, la duchessa scrittrice
La vita di Georgiana Spencer, come testimonia La duchessa il film del 2008 con protagonista Keira Knightley, è intrinsecamente legata al suo matrimonio e allo scandalo che ne conseguì. Si sposò, come sappiamo, giovanissima, dopo aver visto il futuro marito appena tre volte. Ciononostante Georgiana era felice di sposarsi, perché proveniva da una famiglia unita; inoltre lei era la primogenita degli Spencer e avrebbe portato onore alla sua casata con un matrimonio così prestigioso. Viveva in un’epoca in cui le donne dovevano maritarsi per compiere l’ascesa sociale; non avevano altro modo di emanciparsi. La giovane Georgiana quindi obbedì alle regole non scritte della società del suo tempo; ma non tardò a comprendere che quelle regole le stavano strette, anzi, addirittura la soffocavano. Lei era una donna colta, intelligente, educata alle lettere, al francese, al latino, che durante la sua giovinezza aveva avuto modo di conoscere i migliori intellettuali del suo tempo, tra cui il poeta Laurence Sterne.
Il matrimonio fu desolante: c’era un’incompatibilità caratteriale evidente tra i due coniugi che si manifestava anche in società, tanto che i Duchi del Devonshire divennero lo zimbello di corte, non si contavano le satire e le commedie ispirate alla loro penosa unione, una su tutte la celebre The School for Scandal di Sheridan (tradotta in italiano come “La scuola della maldicenza”, Ndr).
La povera Georgiana pareva piacere a tutti - era stimata, vezzeggiata, amata - meno che a suo marito, che le preferiva il gioco d’azzardo o altre “donnine” da compagnia. Le infedeltà del duca erano note; come del resto era noto che lei le tollerasse, in nome di quel che all’epoca era definito “dovere coniugale” - e accettasse in casa i figli illegittimi di lui. Si raggiunse il colmo della misura quando a Devonshire House fece ingresso Lady Elisabeth Foster - detta “Bess” - come amica e dama di compagnia della duchessa e, nel giro di poco tempo, divenne l’amante del duca. Il menage à trois fu molto chiacchierato dalle cronache dell’epoca, che non tardarono a urlare allo “scandalo”; anche se, di fatto, non c’erano prove di cosa realmente accadesse dentro le mura di casa Cavendish. L’unica certezza è che il matrimonio si stava logorando perché la duchessa, Georgiana, non dava eredi maschi al marito.
Nacquero due figlie femmine, poi i coniugi sembrarono allontanarsi definitivamente. Lui correva dietro alle sue amanti; lei si gettò nella politica e nel gioco d’azzardo, facendo nuove conoscenze, tra cui figuravano pure la regina Maria Antonietta di Francia e la sua fida dama di compagnia, la contessa di Polignac, di cui Georgiana divenne amica. In questo periodo di ribellione si innamorò di un noto politico, Lord Charles Grey (da cui deriva il celebre Earl Grey, Ndr), dal quale ebbe una figlia illegittima, Eliza.
Nel frattempo la duchessa coltivava anche un’altra segreta passione: la scrittura.
Georgiana Spencer scrittrice: le opere
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Si parla molto del mito di Georgiana Spencer, dei suoi scandali e dei suoi amori; poco, invece, della sua scrittura.
La pubblicazione in Italia, da parte di Nino Aragno Editore, de Lo spirito dell’aria (titolo originale The Sylph, Ndr), giunge puntuale come un riscatto. In quel libro l’acuta Georgiana componeva una satira sferzante dell’aristocrazia inglese settecentesca, mettendo in mezzo, naturalmente anche sé stessa, raccontando di essere stata presa dal “turbine degli eventi”. Il libro di Georgiana sembrava ispirarsi alla Pamela di Richardson che proprio in quel periodo era ritenuto un imperdibile bestseller. Lo spirito dell’aria si configura come un epistolario, che è anche un romanzo e una storia di redenzione.
La protagonista si chiama Julia Stanley ed è, proprio come Georgiana, una donna incredibilmente anticonformista per la sua epoca, che si pone domande proto-femministe (perché una donna non gode degli stessi privilegi di un uomo?) e rivendica la propria libertà e indipendenza, persino da donna sposata; anzi aveva l’ardire di definire il matrimonio come un “baratto”, un “patto tra famiglie”. Julia tra le righe lanciava un potente ammonimento, diceva: “Nessuno ascolta il proprio cuore”. La valenza autobiografica dello scritto - specialmente nella prima parte - appare evidente: nella seconda parte, invece, il libro si apre a una dimensione fantastica, narrando l’incontro di Julia con un cosiddetto “spirito dell’aria” che le svelerà la verità sull’amore sincero.
Questa breve prefazione ci lascia intuire il motivo per cui illustri critici dell’epoca lo considerarono un “romanzo osceno”, perché appariva inammissibile che una donna potesse prendere parola in quel modo e dire certe cose. Non era un’opera di intrattenimento - questo era chiaro; ma un formidabile atto d’accusa che rivelava il lato oscuro dell’aristocrazia, i vizi, il gioco d’azzardo, il libertinaggio dei nobili.
Ebbe grande successo di pubblico alla sua prima edizione, nel 1796, poi seguì un lungo oblio; il libro fu riscoperto, di recente, grazie alla travagliata vicenda della principessa triste, Lady Diana, e alla sua lontana parentela con l’altrettanto infelice Georgiana, a sua volta intrappolata in un matrimonio senza amore.
Non fu l’unico libro di Georgiana Spencer. La duchessa scrisse anche vari libri e reportage di viaggio, racconti e romanzi, tra cui ricordiamo The Sylph, lo spirito dell’aria e The passage of the Mountain of Saint Gothard, e tenne un diario privato.
Dedicò i suoi ultimi anni interamente alla scrittura. Molte delle sue opere oggi sono disperse tra illustri biblioteche inglesi e archivi privati; ma questo libro Lo spirito dell’aria, apparso per la prima volta in edizione italiana, ci restituisce viva la memoria di Georgiana Spencer scrittrice. Forse così Georgiana voleva essere ricordata: per le parole scritte di suo pugno e non per le dicerie e le maldicenze altrui. Del resto, era lei l’unica detentrice della propria storia.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Chi era Georgiana Spencer, la zia scrittrice di Lady D.
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