Chiedi alla luna
- Autore: Nathan Filer
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Feltrinelli
- Anno di pubblicazione: 2013
Il titolo originale di quest’opera di Nathan Filer, pubblicata in Italia a giugno 2013 da Feltrinelli, è The shock of the fall, ossia "il trauma della caduta". Un titolo che rende l’idea poiché Matthew, il protagonista che si racconta in queste pagine, ci propone tutta la sua tragedia che inizia appunto con una normale caduta da bambino e continua ad essere poi una caduta libera nella vita.
Matthew era bambino quando è caduto e si è fatto portare in braccio a casa dal fratello malato, procurandogli un malore. E’ caduto anche su una bambina disperata, che lui voleva solo aiutare e che invece se l’è presa con lui. Poi il fratello Simon è morto e da lì Matthew è caduto sempre più in basso, gradualmente, prima nascondendo il suo dolore sotto l’ala di una madre che riversava su di lui un amore soffocante e straziato, poi scivolando nei meandri di un male psichico oscuro.
Non si può sapere quanto la malattia di Matthew sia stata alimentata dalle sue esperienze e quanto invece abbia un’origine genetica, ma non occorre saperlo, poiché, come lui stesso afferma, esiste un data di scadenza oltre la quale è inutile accusare i genitori degli errori commessi. Conta solo che lui soffre, ma che deve vivere ugualmente.
"Ci muoviamo in cerchio, io e la mia malattia. Siamo elettroni in orbita attorno a un nucleo"
dice egli stesso. E ancora:
"La malattia mentale ti fa guardare dentro (...) Ti tiene intrappolato per sempre nel dolore che hai in testa, proprio come il dolore di una gamba rotta o di un dito tagliato attirano la tua attenzione, afferrandoti così forte che l’altra gamba, quella buona, o le altre dita manco esistono più" .
Matthew è rimasto intrappolato nel suo dolore ed è caduto in una malattia mentale che gli fa vedere ovunque il faccino rotondo a luna piena di Simon: sente la sua voce, risponde ai suoi inviti a giocare, vive ogni istante della sua vita quotidiana in contatto con il fratello. Non esiste altro per lui, pur potendo contare sull’affetto dei suoi cari.
Tutto il libro cerca di farci entrare nel suo delirio, nel suo dolore, nella sua rabbia e nei suoi moti di tenerezza, con uno stile che predilige il monologo: inserisce i dialoghi solo dove rendono l’idea dei pensieri del protagonista e usa anche cambi di carattere grafico. Quando Matthew si ritrova a scivolare più profondamente nelle sue ossessioni, troviamo allora le pagine battute di suo pugno con una vecchia macchina da scrivere, altre volte disegni o perfino pagine con parole sparse. Ma forse questo accorgimento non sarebbe stato nemmeno necessario perché questa non è la trovata allegra di Geronimo Stilton, qui si affronta la sofferenza pura, quella nera che, essendo fatta di frasi ossessionanti che si inseguono a spirale, può essere efficacemente espressa con tutte le parole che Matthew vomita sulle pagine. Sono parole spesso sconclusionate, ma che hanno un senso profondo diverso, che non manca di colpire il lettore.
Il viaggio nella caduta di Matthew all’interno di se stesso lascia in chi legge sensazioni definite e chiare, che vanno aldilà dei mille interrogativi che a livello razionale ci si possano porre sul tema. Lo scopo di chi l’ha scritto è evidentemente quello di mettere in contatto le persone con il mondo emozionale del malato mentale, creando con esso un’empatia di cui la nostra società è ancora priva. La presenza di figure umanamente commoventi e semplici allo stesso tempo (l’infermiera, il padre, la nonna, la mamma dell’amico) rende la storia ben fruibile a tutti e dà una speranza di un riscatto affettivo positivo.
Chiedi alla luna
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Una bella recensione di una storia che non si dimentica. Vien proprio voglia di leggere il libro.
Grazie! È sempre una soddisfazione essere apprezzata.
Matthew Homes è un bambino di nove anni che adora trascorrere le vacanze in campeggio con la famiglia. Ha un fratello maggiore, Simon, che in realtà sembra più piccolo. Simon è “diverso”, poiché affetto dalla sindrome di Down. La luna alla quale allude il titolo non è il nostro satellite, bensì la faccia di Simon, tonda e sempre sorridente. Simon segue Matt in tutte le sue avventure, ma dopo l’estate dell’incidente a Ocean Cove, niente sarà più come prima. Matt dovrà affrontare un enorme segreto che lo porterà a chiudersi in se stesso e a perdere lentamente il contatto con la realtà. Il ragazzo verrà ricoverato in un centro per disturbi mentali e la faccia tonda come la luna e sorridente del fratello diverrà il suo unico conforto. “Chiedi alla luna” è un romanzo di Nathan Filer, edito nel giugno 2013 dalla casa editrice Feltrinelli. Potremmo definirlo come un viaggio simbolico che il lettore compie, attraverso la mente del protagonista, nell’universo della pazzia. L’autore descrive in maniera magistrale la lenta perdita della ragione di Matt. Filer è un infermiere specializzato nell’assistenza a pazienti con malattie mentali. Nessuno meglio di lui ha potuto descrivere la vita alienante e paradossale che si conduce all’interno di un reparto psichiatrico. Non si perde in inutili descrizioni, né anticipa le spiegazioni. Affida ai dialoghi e al flusso di coscienza, presenti nella mente del protagonista, lo sviluppo dell’intera trama. I personaggi sono originali e ben delineati, profondamente segnati, ognuno a suo modo, da una tragedia immane che si è abbattuta sulla famiglia. Esseri umani già messi a dura prova dal destino. Matt oscilla fra rimorsi di coscienza e una malattia che a poco a poco si impossessa di lui come un subdolo demone, sempre in agguato e pronto a ghermirlo. Un male che gli impedisce di avere reazioni e comportamenti “normali”. La pazzia s’impossessa di tutto, portandolo talvolta al turpiloquio. Lo stile dell’autore è ironico, nonostante l’argomento trattato. Molte parole e concetti si ripetono, e Filer non se ne cura, perché così come la mente di Matt, anche la prosa deve essere ossessionante. Deve martellare nella mente del lettore. Chi legge deve arrivare a provare lo stesso senso di angoscia presente nei pensieri del protagonista. Il font della stampa cambia, per evidenziare ancora di più i differenti periodi vissuti dalla sua mente. Dopo un tortuoso percorso Matt riuscirà a far tacere il “fantasma” che lo possiede , anche se forse non sarà la soluzione definitiva. Un libro che fa riflettere e che parla di sofferenza. Un universo parallelo che ci porta a chiederci cosa possa succedere alla psiche umana, a volte segnata da eventi traumatici che l’allontanano dal normale concetto di “normalità”. Un libro struggente, consigliato a chi non ha paura di guardarsi dentro.