Se siete tra coloro che si definiscono abili scrittori avete già incontrato la parolina cit. e forse sapete anche cosa significa.
In tanti al contrario non sono professionisti nell’ambito e spesso si trovano di fronte a qualche dubbio. Abbiamo pensato che per entrambi qualche nozione in più non è certo di troppo: i primi possono continuare la lettura per un ripasso veloce, gli altri hanno finalmente l’occasione di prendersi la propria rivincita.
Da ora in poi quando incontrerete cit. sarete non solo preparati, ma saprete benissimo anche in che modo quella parolina puntata potrà tornarvi utile.
Vediamo allora nel dettaglio cosa significa cit., quando e come si usa.
Il significato di cit. e quando si utilizza
Partiamo sempre dalle origini, saremo facilitati nel comprendere il discorso ad un livello più ampio. Prima del significato di cit. e di quando si usa è bene sapere che cit. è in realtà una contrazione di una parola che conosciamo molto bene.
Cit. infatti non è altro che l’abbreviazione di citazione e questa informazione è fondamentale per comprenderne l’utilizzo.
Se aguzzate la vista e iniziate ad osservare tutto ciò che di scritto vi capita davanti agli occhi vi accorgerete, senza grandi difficoltà, che uno degli usi più attuali di cit. è sui social network.
Tra i vostri amici c’è sicuramente qualcuno che condivide frasi prese in prestito da autori famosi, scrittori, personaggi celebri. Noterete che alla fine del pensiero compare, di norma, la nostra parolina magica.
Cit. si usa proprio per indicare che quella determinata frase è una citazione dell’autore menzionato. Non è inusuale che alcune frasi abbiano autori anonimi: in quel caso la parola cit. non è seguita da alcun nome.
Attenzione non è l’unico utilizzo: qualcuno ricorre a cit. quando nel commentare l’affermazione dell’amico o dell’amica vuole deridere. Un esempio classico è il commento al pronostico calcistico positivo che riguarda la propria squadra del cuore. Cit. in questo caso è come dire "le ultime parole famose".
Si possono citare frasi celebri, aforismi, pensieri tratti dai libri, pezzi di canzoni, poesie e così via.
Dai social network ci spostiamo al mondo della carta stampata dove cit. ricorre con la stessa frequenza.
Pensate ad esempio alle tesi di laurea o anche alle opere che richiamano altri scritti. In quel caso si utilizza cit. per indicare che quella parte di testo è in realtà un’opera citata. Non appartiene alla creatività dello scrittore ma è stata citata per motivi di interesse, di coerenza, di relazione con l’argomento trattato.
Cit. indica che nel paragrafo o nel capitolo che si sta scrivendo si è già citata l’opera a cui ci si riferisce e questo può essere un vantaggio in termini di copyright ma anche per il lettore che, se interessato, può appronfodire la conoscenza risalendo facilmente alla fonte originale.
Vediamo qualche esempio insieme:
- Ci sono due tipi di persone in questo mondo, buoni e cattivi. I buoni dormono meglio, ma i cattivi godono le ore di veglia molto di più. Cit. Woody Allen
- La moda passa, lo stile resta. Cit. Coco Chanel
- Dovete credere in qualcosa: l’istinto, il destino, la vita, il karma, qualsiasi cosa. Questo approccio non mi ha mai tradito, e ha fatto la differenza nella mia vita. Cit. Steve Jobs
- Anche la follia merita i suoi applausi. Cit. Alda Merini
In questi primi casi abbiamo davanti alcuni degli esempi più classici, citazioni di aforismi appartenenti a personaggi famosi.
- Ciascuno di noi ogni tanto è cretino, imbecille, stupido o matto. Diciamo che la persona normale è quella che mescola in misura ragionevole tutte queste componenti, questi tipi ideali. Cit. Umberto Eco
Lo stesso accade con Umberto Eco che in questo caso veste i panni di un autore più confidenziale e meno formale. Mentre potrebbe accadere che sia citato all’interno di un lavoro di laurea per sottolinare la paternità del pensiero teorico. In quest’ultimo caso la citazione potrebbe essere seguita non solo dal nome dell’autore ma anche da alcuni elementi che identificano l’opera, all’interno della quale si trova la frase o la parte di testo. Ad esempio l’anno di pubblicazione e il numero delle pagine.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Cit.: cosa significa?
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Ciao, è sbagliato quello che avete scritto sull’uso di "cit." nelle tesi di laurea.
"Cit." si usa nelle note a piè di pagina quando l’opera è già stata citata in un’altra nota. Per esempio, la prima volta che cito un brano da La noia di Sartre, nella la nota a piè di pagina sarà scritto: "Sartre, La Noia, [editore, anno]." (senza cit.) Se dovessi citare un altro passaggio dalla stessa opera, nella nota scriverei: "Sartre, op. cit." (che siginifica: opera citata, già citata prima)
"Cit." non compare mai a sè stante, ma solo in forme come op. cit., autore cit. (autore già citato), loc. cit. (luogo già citato).
Nicola