Come la follia nell’occhio di una donnola di Elena Pivetti

Come la follia nell’occhio di una donnola (BookTribu, 2024) di Elena Pivetti è un libro che si divora, così denso di avvenimenti e misteri da tenerti incollato fino all’ultima pagina quasi in apnea.
Un libro diverso, anomalo, che non si riesce a inquadrare in nessun genere predefinito. C’è un po’ di fantascienza, quella senza astronavi e senza alieni ma con un futuro distopico che è già quasi presente.
C’è introspezione, c’è un corollario di personaggi che ruotano intorno al protagonista uno più interessante dell’altro. E c’è quel pizzico di sovrannaturale che rende il tutto quasi magico. Il plot principale parte da un interrogativo di fondo: l’umanità può reggere un mondo perfetto?

A chiederselo è Fabien, un ragazzino hikikomori. La mamma Gilda, rassegnata, gli passa il cibo da una gattaiola autoprodotta nella porta. Fabien non mette il naso fuori dalla sua stanza da anni. Siamo a Reggio Emilia, anno 2030.
Fabien si è barricato in camera nel 2020. E da lì, studia la piega che hanno preso gli eventi, analizza l’eccesso di buonismo dilagante che si è diffuso da un certo punto in poi e si danna per capire come sia possibile che in un genere umano corrotto e imperfetto, d’un tratto, il male sia scomparso.
A forza di calcoli e analisi e grazie alle sue conoscenze di fisica quantistica arriva a sospettare che il tutto sia manovrato a tavolino, da una sorta di super intelligenza artificiale in grado di spostarci continuamente tra universi paralleli, timeline che si ricostruiscono ogni volta accrescendo esponenzialmente i livelli di pace, benessere e buona sorte. E capisce che siamo in pericolo. In rete trova una persona disposta a credergli, Sante, mago dell’informatica, con cui intreccia la prima cosa che assomiglia a un’amicizia vera nella sua vita.
I due sono decisi ad arrivare fino in fondo. Nelle loro mani, il destino dell’intero genere umano. E non solo sul piano terreno.
Perché in parallelo altri personaggi si muovono in un inferno dantesco alla ricerca di domande: perché esiste il male? Dov’è Dio, mentre accadono certe atroci ingiustizie? Perché non muove un dito? E Satana, in tutto questo, che ruolo ha?

Intorno alla storia di Fabien, tante altre vite, tante altre storie, che ci permettono di toccare temi come il bullismo, i confini della scienza, la malattia e il fine vita, il libero arbitrio, il suicidio e l’amore, l’amore in tutte le sue forme.
Un libro che colpisce dritto al cuore. E che vi trascinerà con sé, in un mondo altro da cui farete fatica a tornare.