

"Battersi per il re di Prussia" è un modo di dire non molto usato oggi, ma che si può ancora trovare in libri poco recenti o in ambito politico. Cosa significa e da dove trae origine?
Battersi per il re di Prussia: perché si dice così?
Il significato dell’espressione "battersi per il re di Prussia" significa lavorare talmente male da favorire un avversario.
Ma da dove trae origine?
Per capirlo bisogna spostare l’attenzione al Settecento e precisamente alla guerra dei Sette anni (1756-1763), in cui erano nemici Luigi XV e Federico II di Prussia per l’egemonia in Europa.
Luigi XV aveva come comandante in capo il principe di Soubise, il quale, sconcertato dai successi del re prussiano, aveva stabilito un piano per sconfiggerlo nella battaglia di Rossboch con una manovra segreta. Federico II aveva una rete di spionaggio molto efficiente e perciò prese le sue precauzioni.
Di notte finse una ritirata, ma all’indomani attaccò i Francesi che furono accerchiati e sconfitti. L’eco della sconfitta fu talmente forte che fu composta una canzone satirica in cui si diceva che il principe di Soubise si era battuto per il re di Prussia e non per la Francia, con il duplice scopo di insinuare che fosse un traditore e screditare la monarchia nella persona di un re che non sapeva scegliere i propri generali.
Naturalmente il comandante venne allontanato con disonore, ma il detto rimase come emblema di chi è talmente inetto da favorire i propri nemici. È chiaro che con un simile significato è stato usato in ambito giornalistico e politico fino a non molto tempo fa.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Battersi per il re di Prussia: cosa significa?
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