Cose leggère da lèggere di Domenico Apolloni

Piacevole questa raccolta di scritti firmati da Domenico Apolloni, anche se a volte, passando da Charlotte Corday e Marat a Carlo Goldoni, da Giulia Farnese a Primo Carnera, da Marilyn Monroe ai dodici Apostoli, si ha come l’impressione di essere saliti su una macchina del tempo impazzita.
Ma forse l’idea stessa di dare un ordine cronologico a questi pensieri sparsi sembrava per l’autore, che nella prefazione dichiara di non prendersi troppo sul serio, troppo pretenziosa. Quasi che un’impostazione più rigida potesse togliere leggerezza e piacevolezza alla lettura.

Il risultato è che questo libro è colloquiale, amichevole, discorsivo. L’impressione è quella di trovarsi seduti in accogliente salotto e di ascoltare ammaliati le disquisizioni dell’autore che, condendo il tutto con cenni autobiografici e pensieri personali quanto basta, dispensa curiosità su John Lennon come sulla battaglia di Lepanto.
I capitoli, che non arrivano mai alle dieci pagine, non si perdono in preamboli, ma, al tempo stesso, non mancano di date e riferimenti precisi.

L’unico suggerimento che mi sento di dare è quello di integrare meglio, in una prossima edizione, le note sulla famiglia Farnese, che insieme a quelle su Giovanni Guareschi, sembrano un po’ pesci fuori dall’acqua. Meglio sarebbe, per par condicio, aggiungere un approfondimento per ogni capitolo, oppure evitare appendici in tutti.