Benvenuta Rachele
- Autore: Walter Siti
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Einaudi
- Anno di pubblicazione: 2013
Walter Siti ci ha abituato da anni a intervallare romanzi e racconti tra italiano "perfetto" (non esiste la perfezione in una lingua usata oralmente, voglio sottolineare) e un dialetto romano che è legato da Siti a ossessioni erotiche e a famiglie litigiose in una capitale ormai mangiata dalla spazzatura e dalla sporcizia.
In questo reportage dal titolo Benvenuta Rachele (Einaudi, 2013) si scrive pochissimo, nota Walter Siti, di bambini venuti al mondo e molto di politica spicciola, di una "disperazione normalizzata". È nata una bambina Rachele, "un nome giudio" perché il padre, Ottavio è fissato da eventuali persecuzioni, ma gli unici che posso tentare di trovarlo sono gli strozzini. E poi perché essendo di destra, quella torva, violenta frangia del movimento sociale, un nome per la creatura poteva ammorbidire la comunità ebraica di Roma.
Lo scrittore si mette alla ricerca di Orazio. Lo immagina alto, pieno di muscoli, sfacciato, invece si ritrova un uomo pacioso, con gli occhi buoni, che a stento potrebbe far paura a una mosca. Ma in realtà cova un cuore di tenebra. Dietro l’aria da buon padre di famiglia c’è un razzista, una persona cattiva senza redenzione.
Walter Siti, nella parte del neo papà Ottavio, dunque, non scrive di schizofrenia o altro. Lo scrittore da tempo ci ha abituato d odiare e ammirare i corpi dei culturisti; qui va a braccio, deve per forza riscaldare le passioni che si è negato, narrando il vero. I giorni sono scanditi, è un reportage, è tutto vero ma la narrazione del passato al presente è finzione, anche se sembra tutto verosimile. Siti descrive pure questi romani che ora vivono in periferia, dato che il centro storico è per la politica, la finanza e gli alberghi di lusso.
A Roma, nel 2008, vince Alemanno, la sinistra si sta ritirando, quasi non esiste più. L’attuale forma di governo viene da lontano, dal prestigio e dalle ottime condizioni di salute di Silvio Berlusconi, che ha fatto un accordo con la Rai e con la nuova Mediaset, prima Fininvest. Walter Siti lascia il reportage aperto come se i giorni a venire non lo interessassero più, ma poi appunto è la verità travestita da letteratura.
Benvenuta Rachele
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