La natura è innocente. Due vite quasi vere
- Autore: Walter Siti
- Genere: Storie vere
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Rizzoli
- Anno di pubblicazione: 2020
Lo scrittore Walter Siti racconta la vita di due giovani molto diversi tra loro e si mette al loro servizio come fece Truman Capote col romanzo verità A sangue freddo (nuova edizione, Garzanti, 2019, trad. Alberto Rollo) con i due condannati a morte Smith e Kickock, colpevoli di aver trucidato l’intera famiglia Clutter, genitori e due figli, a Holcomb, in Kansas.
No, Siti non ha tra le mani dei condannati a morte, ma due giovani amorali, stranieri al consesso sociale, che lo scrittore li riduce a individui strani in La natura è innocente. Due vite quasi vere (Rizzoli, 2020).
Strano è Ruggero, che nasce in una famiglia quanto mai disfunzionale: tre fratellastri più grandi di lui, una madre che forse spaccia e in ogni caso è assente, un padre che non ha nessuna autorevolezza. Ruggero cresce insicuro e si rifugia nel sesso. Gli piacciono i ragazzi, gli uomini. Col tempo aumenta il desiderio disperato di amare qualcuno che non abiti nelle periferie di Roma: Ruggero odia la povertà come il massimo male. Ha un suo gusto non proprio raffinato.
La sua scuola diventa la palestra. Con pettorali scolpiti è un culturista per esibizioni. Per piacere a tanti diventa pornoattore gay e ha le copertine della rivista "Colt" col nome di Carlo Masi, nome conosciuto dai gay di San Francisco. Una volta che torna a Roma incontrerà Giovanni Del Drago, ricchissimo. Ma non vale la pena dire tutto.
Del secondo ancora meno, perché solo le parole di Siti possono giustificare un ragazzo, Filippo, siciliano, di Catania, che commette un delitto efferato. È troppo anche riferirlo. Come dichiarato anche in un’intervista pubblicata su Sololibri, Siti ammette che sono storie "quasi vere", perché anche la verità, in alcune parti, è invenzione. Manca il panorama completo, alcuni testimoni di quella verità, possono essere morti o inascoltati.
A un certo punto, inoltre, Siti lascia le due storie per una divagazione piuttosto lunga sulla mediocrità umana e sul rapporto tra l’uomo e natura. Un rapporto che non c’è, perché la natura è indifferente e corre per conto suo, anche se la tecnica cerca di domarla e i cambiamenti climatici la rendono in parte prevedibile. Ma poi una pandemia fa sentire di nuovo l’uomo angosciato di fronte a un virus che non conosce. E la natura continua il suo corso.
Siti è talmente pessimista che ci commuove, soprattutto quando riflette su quei profili Facebook dove scriviamo biografie non necessarie e così maledettamente inutili e indaga in quale inferno ci siamo buttati pur di avere credito (per restare sui social, follower e like).
Siti non ci dà tregua. Con La natura è innocente. Due vite quasi vere, questo splendido romanzo, sembra salvare solo le vite delle persone che hanno curiosità e passioni senza bisogno di sbandierarle al prossimo. Ogni refolo di narcisismo e di paura dell’anonimato è già una colpa che si sconta vivendo.
La natura è innocente. Due vite quasi vere
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La natura è innocente. Due vite quasi vere
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