Darkland
- Autore: Paolo Grugni
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Laurana
- Anno di pubblicazione: 2022
Un romanzo d’indagine con sullo sfondo la nostra Storia recente, quella con cui non abbiamo fatto ancora i conti e che riemerge ogni qual volta i dibattiti e lo scontro sulla democrazia diventano meno credibili, più fragili politicamente, con una moltitudine di segnali preoccupanti.
Darkland (Laurana editore, 2022), dalla parola “Land” che nella Germania del 1919 era stata data ai singoli stati del Reich e in seguito alla Seconda guerra mondiale alle divisioni regionali, sarà nel romanzo la “terra nera”, una terra di terrore di ieri e del nostro oggi.
Darkland, ripubblicato in una nuova edizione, è una lettura senza pause che ci lascia senza fiato, con una trama storica che guarda al passato della Germania nazista. Gli avvenimenti pieni di misteri dalle tinte noir sono raccontati con la verità dei documenti e di una ricerca storica certosina: sono davvero tante le pagine di citazioni bibliografiche di cui l’opera si compone. È ancora il giorno della memoria, una ricorrenza che dovrebbe essere quotidiana e il cui ricordo un nostro dovere. Paolo Grugni, milanese, germanista, vive e lavora a Berlino: ha esordito con Let it be ed ha pubblicato numerosi romanzi.
Per il nostro autore la letteratura è espressione di impegno etico e politico e nei suoi libri da attento studioso e con molto coinvolgimento ha saputo descrivere e narrare le dittature, la storia politica e sociale, la mafia e terrorismo, il nazismo e il comunismo.
Il protagonista, Karl Jerzyck, professore di criminologia all’Università di Monaco, si prepara per una lunga passeggiata che lo condurrà tra i boschi della Foresta Nera vicino alla sua villetta di Ettlingen dove vive ormai da solo, da quando la moglie lo ha lasciato, portandosi via le bambine, per i suoi repentini cambiamenti di umore.
Il suo problema è l’autocontrollo, quello che gli era mancato durante una lezione con uno studente che frequentava il suo corso. Lo aveva insultato venendo alle mani ed era stato sospeso dall’insegnamento. È un piacere camminare, scarpinare per lui, che non trascurerebbe, con la voglia di scoprire ancora di più la sua patria, la Germania. Dal terriccio smosso emerge un osso, si affretta a scavare e ne escono altri: sembravano resti umani. Il collega dell’Istituto di Medicina legale confermerà che sono ossa appartenenti ad uomini e a donne. E non solo, presentano una quantità anomala di sostanze tossiche, arsenico, cianuro, come i dosaggi dei veleni utilizzati dai nazisti nei campi di sterminio. Ma come era possibile? Karl chiederà aiuto a Arno Schulze, ispettore in pensione, accanito fumatore con la tosse catarrosa, che attende di morire per ricongiungersi all’amata moglie.
Verrà a conoscenza che in quei luoghi negli anni Novanta erano scomparse sette persone, tra cui due bambini. In mancanza di prove la polizia dopo tre anni aveva interrotto le indagini e nulla si era più saputo di loro. Schulze sentirà ancora suo quel caso irrisolto nonostante fosse ormai lontano dal lavoro investigativo: sapeva bene, allora come oggi, che l’assassino era del posto e decide insieme a Karl di venirne a capo.
Il pensiero più inquietante per entrambi sarà quello legato alla figura dei nazisti e alle tracce che avevano trovato. Con la notizia della morte di Berthold Haas, un tempo direttore della biblioteca di Karlsruhe, figlio di Hans Haas, generale delle SS morto a Berlino negli ultimi giorni del Terzo Reich, compresero di essere sulla strada giusta. Forse Haas aveva qualcosa a che vedere con gli omicidi della zona: le vittime frequentavano la biblioteca.
Berthold insieme al padre Hans frequentava gli ambienti della Società Thule, un cerchio d’elite di studiosi esoterici e di storia germanica.
Le vicende iniziali del nazismo sono strettamente intrecciate con l’ambiente esoterico dell’epoca. Rudolf Hess e Heinrich Himmler furono profondamente influenzati dal pensiero occulto.
Molti gerarchi delle SS condividevano la passione per le pratiche esoteriche, il “Sole Nero” come simbolo religioso, e il luogo di culto d’eccellenza il castello di Wewelsburg in Westfalia, cuore esoterico del nazismo.
Nella casa di Haas, un museo in memoria di Hitler e del nazismo, il nostro protagonista insieme all’ex ispettore troverà oggetti e foto che consolideranno le loro tesi. Bronzi dell’aquila, il Mein Kampf, busti di Hitler, gigantografia delle svastica, e una foto di Hans Haas ad Auschwitz insieme a Josef Mengele, il medico delle sperimentazioni sugli ebrei, l’assassino più crudele nella storia della Shoah.
...un processo di civilizzazione fatto di ambizioni colonialiste, di pensiero razzista e antigiudaico, di scienza eugenista. La perfetta sintesi tra la fabbrica e il macello. Il luogo in cui seimila SS dirigevano un complesso concentrazionario di quaranta chilometri quadrati e oltre quaranta sottocampi dove a regnare era il terrore. Auschwitz era la realizzazione del fascismo. Era il fascismo integrato e completato, il suo coronamento.
Hannah Arendt ne La banalità del male in occasione del processo Eichmann, colui che organizzò la Soluzione finale che avrebbe debellato il contagio dalle altre razze e che ogni sera contava quanti ebrei aveva soppresso, ha scritto che non fosse un mostro come lo si voleva definire, bensì un uomo normale, “l’incarnazione della persona media”.
Molti gerarchi erano sfuggiti alla cattura, chi fuggendo all’estero, chi protetto e riciclato nei nuovi governi. Avrà inizio da qui la ricerca dell’omicida, ripercorrendo la Storia più tragica del nostro Novecento. E la profonda inquietudine sarà per i nostri investigatori sapere che in quei luoghi si riuniscono di anno in anno una moltitudine di persone da ogni dove, mossi dalla fede nel Nazismo, nelle Legge razziali, e nella supremazia delle razza ariana.
A Zernikow arrivavano da tutto il mondo. La svastica, che l’autunno faceva rivivere ogni anno, scaldava ancora il cuore di molti. La speranza che dalle ceneri del Terzo, nascesse il Quarto Reich.
Darkland
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